L’Unione Europea cerca nuove strategie per riutilizzare gli asset russi congelati nel quadro delle sanzioni

Chas Pravdy - 03 Ottobre 2025 12:28

L’Unione Europea si trova attualmente a dover affrontare nuove sfide relative alla sua politica sanzionatoria nei confronti della Russia, cercando attivamente metodi per riutilizzare gli asset russi congelati allo scopo di compensare le perdite subite e sostenere i propri interessi economici.

Una delle proposte più controverse riguarda la revoca delle sanzioni sugli asset appartenenti al miliardario russo Oleg Deripaska, in particolare sulle quote della società edilizia Strabag, valutate circa due miliardi di euro.

Questa decisione è stata inclusa nel progetto di un nuovo pacchetto di sanzioni, che prevede il trasferimento di tali quote alla Raiffeisen Bank International come risarcimento per i 2 miliardi di euro sequestrati da un tribunale russo alla filiale russa della banca.

Le sanzioni erano state originariamente imposte in risposta al sostegno di Deripaska al complesso militare-industriale russo, ma alcuni esponenti dell’UE avvertono che tale mossa potrebbe creare pericolosi precedenti, facilitando l’evasione delle restrizioni e rafforzando le pratiche di confisca di asset occidentali in Russia.

Diverse nazioni dell’UE stanno considerando di opporsi a questa iniziativa, promossa dall’Austria.

Nel frattempo, la Raiffeisen Bank International non è riuscita a vendere la propria quota nel mercato russo, poiché Mosca continua a bloccare tali operazioni nel tentativo di conservare i canali di pagamento internazionali e mantenere l’accesso al mercato russo.

Questa situazione evidenzia la complessità e la delicatezza delle questioni legate alle sanzioni e alle operazioni finanziarie con la Russia nell’attuale contesto internazionale.

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