La Francia processerà il capitano di una nave della ‘flotta ombra’ russa per elusione delle sanzioni e provocazioni vicino alle coste europee

In Francia si appresta un processo contro il capitano di un petroliere russo associato alla cosiddetta ‘flotta ombra’ della Russia.
La nave, fermata al largo delle coste atlantiche francesi, ha una storia complessa legata ai tentativi di aggirare le sanzioni internazionali imposte a Mosca a causa della guerra in Ucraina.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato che questa imbarcazione fa parte di una rete pericolosa utilizzata per il trasporto clandestino di petrolio, tentando di eludere le restrizioni.
L’arresto è avvenuto durante un’operazione di verifica, che ha coinvolto l’ispezione di navi sospette di partecipare a voli di droni vicino alle acque danesi la settimana scorsa, quando la nave si trovava in quella zona.
Il presidente russo Vladimir Putin ha definito questa azione ‘pirateria’ e ha accusato Macron di manipolazioni politiche, suggerendo che si tratta di una provocazione.
Macron ha deciso di rafforzare la pressione sulla ‘flotta ombra’ russa, sottolineando l’importanza di intensificare le misure contro le imbarcazioni clandestine che aiutano Mosca a eludere le sanzioni, specialmente riguardo alle esportazioni di petrolio.
Le autorità francesi hanno avviato un’indagine, e sebbene siano in corso le analisi di possibili collegamenti tra la nave e le attività dei droni, al momento non ci sono prove definitive.
I funzionari russi respingono l’ illegittimità dell’arresto in acque neutrali, affermando che a bordo non vi erano merci militari né droni.
Avvertono che tali azioni potrebbero portare a un’escalation delle tensioni marittime.
La marina francese ha condotto un’operazione di sbarco, trovando discrepanze tra la bandiera dichiarata e quella reale.
Il capitano, cittadino cinese, è stato convocato presso il tribunale di Brest, con il rischio di fino a un anno di carcere e una multa di 150 mila euro.
Macron evidenzia che la marina francese è in grado di identificare e bloccare queste attività clandestine, indebolendo la logistica russa, che si stima inizi a generare oltre 30 miliardi di euro di entrate annue, fondamentali per sostenere le operazioni in Ucraina.
Già a gennaio, lo stesso natante era stato fermato dall’Estonia per motivi simili, poi rilasciato.
Di fronte alle severe sanzioni internazionali, queste operazioni clandestine rappresentano un elemento chiave della strategia di Mosca per aggirare le restrizioni sulle vendite di petrolio.