Protesta ambientale internazionale nel porto di Zeebrugge: Greenpeace si oppone alla dipendenza dell’Europa dal gas russo e americano

Chas Pravdy - 02 Ottobre 2025 14:34

Nel porto belga di Zeebrugge, un gruppo di attivisti internazionali di Greenpeace ha organizzato una manifestazione su vasta scala che ha riscosso un vasto sostegno pubblico e attirato l’attenzione mondiale sul problema della dipendenza dell’Europa dall’importazione di gas naturale liquefatto (GNL).

Oltre settanta partecipanti provenienti da diciassette paesi si sono uniti in questa azione, mossi dalla preoccupazione per la sicurezza ecologica del nostro pianeta.

Durante la protesta, gli attivisti hanno collocato grandi figure gonfiabili rappresentanti il presidente russo Vladimir Putin e il presidente statunitense Donald Trump su un modello di uno dei più grandi navi di trasporto di GNL, simbolo del gioco geopolitico che influisce sulla stabilità energetica globale.Nel loro comunicato, Greenpeace ha sottolineato che, nonostante i dialoghi all’interno dell’Unione Europea sui nuovi sanzioni contro la Russia e gli sforzi per ridurre la dipendenza energetica, sotto la pressione degli USA, l’Europa continua ad acquistare significative quantità di GNL russo.

Secondo le stime di Greenpeace, nel 2024, l’Europa ha importato oltre 100 miliardi di metri cubi di GNL, di cui quasi la metà proveniente dagli Stati Uniti e circa il 20% dalla Russia.

Ciò dimostra che Mosca continua a beneficiare notevolmente dei propri accordi energetici con le aziende europee, come confermano le analisi globali.Solo nei primi otto mesi del 2025, i paesi dell’UE hanno importato più di 12,8 miliardi di metri cubi di GNL russo.

Dati di Greenpeace mostrano che nel primo semestre del 2025, i paesi dell’UE hanno speso circa 4,48 miliardi di euro per le importazioni di gas russo, un aumento di quasi il 30% rispetto allo stesso periodo del 2024.

In totale, l’UE ha acquistato GNL per oltre 26,9 miliardi di euro, più della metà dei quali provenienti dagli Stati Uniti.

La commissaria europea per l’energia, Anna-Kaisa Itkonen, ha dichiarato che a settembre 2025, otto paesi dell’UE — Belgio, Francia, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia e Spagna — continuano ad importare gas russo via pipelines o come GNL.

Le destinazioni finali di queste forniture rimangono sconosciute, alimentando preoccupazioni e stimolando la ricerca di fonti energetiche alternative.

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