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La NATO aumenta la presenza nel Mar Baltico di fronte alla minaccia crescente dei droni

Chas Pravdy - 28 Settembre 2025 00:29

Nella regione delicata del Mar Baltico, la NATO ha annunciato un aumento sostanziale della propria presenza militare, in risposta alla serie di incidenti con droni non identificati che si sono verificati di recente.

Questi droni hanno sorvolato infrastrutture critiche, tra cui aeroporti e obiettivi militari, generando allarmismo tra gli esperti di sicurezza e i politici locali.

Per fronteggiare questa minaccia, l’Alleanza ha deciso di sbarcare nuove unità, tra cui unità di vigilanza costiera, fregate con capacità anti-aeree e piattaforme di intelligence avanzate.

L’obiettivo è migliorare la sorveglianza e la capacità di risposta rapida a eventuali provocazioni.

Uno dei momenti più critici si è verificato quando l’aeroporto internazionale di Copenaghen è stato temporaneamente chiuso dopo aver rilevato grandi droni nel suo spazio aereo, causando disagi e interruzioni nel traffico aereo.

Nei giorni successivi, anche altri piccoli aeroporti hanno sospeso temporaneamente le attività.

Per rispondere a questa emergenza, la NATO ha attivato l’operazione «Baltic Sentry», iniziata a gennaio per proteggere le infrastrutture sottomarine danneggiate in passato, come cavi e condutture.

Inoltre, l’alleanza ha lanciato l’operazione «Eastern Sentry» per rafforzare le difese nel fronte orientale dell’Europa, dopo che i droni russi hanno violato lo spazio aereo polacco.

La NATO ha messo in guardia Mosca che potrebbe utilizzare tutte le risorse, militari e non, per la propria autodifesa, in un contesto di crescente tensione.

Il ministro dell’interno tedesco, Alexander Dobrindt, ha definito la minaccia rappresentata dai droni come «alta» e ha assicurato che la Germania rafforzerà i propri sistemi di difesa aerea per fronteggiare tali rischi crescenti.

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