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L’UE prepara nuove sanzioni contro la Russia: la Slovacchia esprime cautela nel processo decisionale

Chas Pravdy - 27 Settembre 2025 04:46

L’Unione europea, nel contesto delle sue attive preparazioni per un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa, si trova ad affrontare una resistenza inaspettata da parte di uno dei suoi membri—la Slovacchia.

Durante la riunione degli ambasciatori dell’UE, tenutasi il 26 settembre, la Slovacchia ha espresso opposizione alla rapida approvazione del 19° pacchetto di sanzioni, sollevando preoccupazioni tra gli altri Stati membri.

Sebbene la decisione non sia stata formalmente bloccata, Bratislava ha adottato una posizione prudente, sottolineando la necessità di considerare aspetti relativi all’energia e ai trasporti nell’ambito delle sanzioni.Secondo le informazioni fornite da ‘Suspilne’ e fonti diplomatiche, Bratislava non ha fermato il processo di approvazione finale delle sanzioni; tuttavia, è stato il primo a sollevare obiezioni alla loro ratifica.

Un diplomatico ha spiegato che la posizione della Slovacchia non mirava a un blocco totale, ma funzionava come un segnale per continuare le discussioni e trovare compromessi.Inoltre, alcuni paesi, tra cui l’Ungheria, potrebbero avere interessi aggiuntivi legati ai settori energetico e dei trasporti.

Si ipotizza che possano essere coinvolti pressioni economiche o manovre politiche, complicando il processo di consenso.

Altri partecipanti hanno sottolineato che le trattative sul pacchetto sanzioni nel suo complesso sono in corso e sono costantemente monitorate, dato che molte nazioni esprimono le proprie osservazioni e proposte.Ricordiamo che il 19 settembre, la Commissione europea ha presentato ufficialmente il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che prevede restrizioni significative nei settori energetico, finanziario e delle tecnologie militari.

La proposta include il divieto di transazioni per aziende come ‘Rosneft’ e ‘Gazpromneft’, oltre al congelamento di attività di alcune società.

Tuttavia, paesi come la Slovacchia e l’Ungheria continuano a ricevere petrolio russo tramite il gasdotto ‘Druzhba’, complicando l’attuazione completa delle sanzioni.Le discussioni sui nuovi provvedimenti sono ancora in corso, e si prevede che in tempi brevi gli Stati membri raggiungano un accordo, nonostante alcune opposizioni e negoziati diplomatici.

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