Lavrov afferma che il ritorno dell’Ucraina ai confini del 2022 è un’illusione politica
Dopo le dichiarazioni dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale ha affermato che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, ha la possibilità di riconquistare tutti i territori occupati e forse anche di avanzare oltre, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha rilasciato una durissima dichiarazione.
Ha sottolineato che ogni tentativo di riportare l’Ucraina ai confini del 2022 rappresenta un’illusione e una forma di cecità politica.
Secondo Lavrov, questa idea è ormai obsoleta e nessuno dovrebbe farvi affidamento.
Il diplomatico russo ha aggiunto che la Russia difende i suoi interessi e la sua integrità territoriale da molti anni, accusando l’Ucraina di aver violato accordi internazionali e di aver annesso territori con la forza sin dal 2014.
Ha evidenziato come Kiev abbia ignorato gli impegni internazionali e agisca contro gli interessi della Russia, mettendo in discussione la possibilità di una rapida risoluzione del conflitto tramite un ritorno ai confini storici.
Lavrov ha anche evidenziato l’importanza di garantire la sicurezza della Russia e i diritti dei cittadini russi residenti in Ucraina, stringendo il punto sul fatto che Mosca desidera continuare il dialogo con l’Occidente, in particolare con gli Stati Uniti, per trovare una via di uscita alla crisi.
Ha annunciato che in autunno si terrà il terzo ciclo di consultazioni tra Russia e Stati Uniti, che potrebbero aiutare a ridurre le tensioni e a trovare un accordo di compromesso.
Prima di tutto, il 23 settembre, dopo un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato inaspettatamente che l’Ucraina, con il supporto dell’UE, potrebbe recuperare i territori occupati e addirittura andare oltre — una dichiarazione che ha riscosso un ampio dibattito internazionale e ha aggiunto tensione alla crisi ucraina in atto.
