La centrale nucleare di Zaporijjia resta senza energia per il quarto giorno: aumenta il rischio di un grave incidente nucleare
                                                La centrale nucleare di Zaporijjia (ZNPP) sta operando senza alimentazione esterna da ben quattro giorni consecutivi, segnando il periodo di blackout più lungo dall’inizio del conflitto di vasta scala iniziato in Ucraina.
Questa situazione rappresenta una minaccia grave che non riguarda soltanto la sicurezza nazionale, ma anche quella internazionale, a causa del potenziale rischio di surriscaldamento incontrollato dei reattori, il quale potrebbe portare a incidenti nucleari catastrofici analoghi a quelli di Fukushima del 2011.Secondo gli esperti dell’IAEA, i generatori di emergenza attualmente funzionanti sono solo sette su dieci, e in caso di fallimento di questi, si sarebbe di fronte a un rischio reale di surriscaldamento dei materiali radioattivi in sei reattori, con la possibilità di fusione del nucleo e rilasci incontrollati di radiazioni.Gli esperti internazionali avvertono che la Russia non si limita a trascurare gli sforzi per ripristinare l’alimentazione della centrale, ma diffonde attivamente disinformazione dichiarando che «Energoatom» non sta adottando misure per garantire la sicurezza.
Divergendo dall’incidente di Fukushima, dove i reattori furono spenti a seguito di un terremoto e i sistemi di emergenza si guastarono in pochi minuti, la situazione a ZNPP potrebbe essere ancora più seria se l’alimentazione esterna venisse a mancare per più di 72 ore, superando il limite massimo stabilito nei test di resistenza europei.Le autorità ucraine riferiscono che le forze russe e l’amministrazione occupante stanno investendo ingenti risorse nella costruzione di nuove linee elettriche e serbatoi d’acqua, con l’obiettivo di riattivare alcuni reattori e mantenere il controllo, evitando così un disastro nucleare.
Tuttavia, Kyiv sostiene che le azioni di Mosca ignorano volutamente le norme di sicurezza nucleare, creando rischi senza precedenti per l’intera comunità internazionale.Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, sottolinea che gli attacchi mirati con droni vicino alla centrale del sud dell’Ucraina e gli assalti alla via di confinamento di Chernobyl aumentano significativamente i rischi di una catastrofe nucleare.
«Se la Russia tentasse di riavviare ZNPP, questa potrebbe diventare la più grave delle ipotesi, portando a un rilascio incontrollato di radiazioni», avverte.Ricordiamo che il 23 settembre è stato registrato il decimo blackout presso la ZNPP dall’inizio dell’occupazione russa.
Il Ministero dell’Energia ucraino sottolinea che la centrale ha ripetutamente subito interruzioni di energia a causa di bombardamenti e danni alle infrastrutture, aumentando la minaccia per la sicurezza della regione e del mondo intero.
