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Il misterioso cranio cinese sfida le teorie convenzionali sull’evoluzione umana

Chas Pravdy - 26 Settembre 2025 10:28

Un antico cranio ritrovato oltre trent’anni fa lungo le rive di un fiume nel centro della Cina sta rivoluzionando le nostre percezioni sulle origini e lo sviluppo dell’umanità.

Si tratta di un fossile gravemente danneggiato che, per molto tempo, non è stato correttamente classificato a causa delle sue deformazioni evidenti.

Recenti analisi hanno stimato che l’età del reperto si aggira intorno a un milione di anni e le sue caratteristiche facciali suggeriscono stretti legami con i Denisovani e una misteriosa entità conosciuta come “Uomo Drago”.

Questa scoperta altera profondamente la linea temporale dell’origine dell’Homo sapiens, avvicinandola di circa 400.000 anni nel passato, riferisce CNN.Gli scienziati considerano questa scoperta come un progresso fondamentale in paleoantropologia.

In uno studio pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori hanno utilizzato tecnologie digitali avanzate per ricostruire il cranio, denominato Yuanxian 2.

Ritrovato nella provincia di Hubei nel 1989, il fossile è stato a lungo privo di una classificazione certa a causa delle sue deformazioni marcate.

Grazie alla tomografia computerizzata, a visualizzazioni luminose e a metodi virtuali, gli studiosi sono riusciti a ripristinare la sua forma originaria e a confrontarlo con oltre centinaia di altri campioni, arrivando alla conclusione che appartiene a una linea evolutiva ancora non riconosciuta.Le analisi suggeriscono che questo fossile presenta tratti in comune con Homo longi, o “L’Uomo Drago”, e con i Denisovani, un’antica popolazione umana misteriosa.

Inoltre, le evidenze indicano che circa 1,32 milioni di anni fa, i Denisovani e gli umani moderni condividevano un antenato comune, mentre i Neanderthal si sono separati ancora prima, circa 1,38 milioni di anni fa.

Ciò implica che i Denisovani sono parenti più stretti degli Homo sapiens rispetto ai Neanderthal, che mostrano caratteristiche simili a Homo erectus, come occhielli piatti e poco profondi.

Questo ha portato gli scienziati ad associare il reperto a Homo longi.Questo studio mette in discussione l’ipotesi convenzionale secondo cui le tre principali linee evolutionarie umane — Homo sapiens, Neanderthal e Denisovani — si sarebbero divise tra 700 e 500 mila anni fa.

Invece, i risultati suggeriscono che la loro origine comune risale a molto prima, probabilmente a Homo erectus, vissuto oltre 1,5 milioni di anni fa.

Ulteriori analisi di un altro cranio trovato nel 2022 nello Yunnan potrebbero contribuire a chiarire ulteriormente questa evoluzione.

Gli esperti affermano che l’Asia orientale conserva ancora importanti indizi sulle ultime fasi dell’evoluzione umana.

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