L’Unione Europea pianifica di destinare fino a 130 miliardi di euro in credito riparativo all’Ucraina

Chas Pravdy - 25 Settembre 2025 02:25

L’Unione Europea sta valutando la possibilità di fornire all’Ucraina un sostegno finanziario considerevole, potenzialmente fino a 130 miliardi di euro, sotto forma di un prestito riparativo.

Questa iniziativa mira a rappresentare uno strumento chiave nel processo di ricostruzione e stabilizzazione economica del paese dopo un lungo periodo di conflitto.

I fondi saranno principalmente derivati dagli asset russi congelati, che sono stimati in oltre 210 miliardi di euro e in parte depositati presso Euroclear, una società depositaria belga di strumenti finanziari.

Secondo i funzionari, l’importo definitivo del prestito sarà deciso dopo l’analisi delle necessità finanziarie dell’Ucraina fatta dal Fondo Monetario Internazionale nel 2026 e nel 2027.

L’idea del prestito riparativo è stata proposta a settembre dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e gode del sostegno della maggior parte degli Stati membri dell’UE.L’Ucraina potrà rimborsare questo prestito solo dopo aver ricevuto riparazioni dalla Russia, probabilmente attraverso un accordo di pace.

I rischi finanziari e politici saranno sostenuti collettivamente dall’Europa e, forse, da altri paesi del G7.

La maggior parte degli asset disponibili, circa 210 miliardi di euro, sono conservati presso Euroclear, dove sono custoditi gli asset russi.

Di questi, circa 175 miliardi di euro sono già scaduti e possono essere utilizzati per nuovi meccanismi di finanziamento.Prima di approvare nuovi crediti, l’Unione Europea intende estinguere il suo debito G7 di 45 miliardi di euro, lasciando circa 130 miliardi di euro disponibili per nuovi strumenti finanziari.

Inoltre, si sta sviluppando un meccanismo che permette all’UE di utilizzare gli asset russi congelati senza confiscarli direttamente — una linea rossa per molti governi europei e per la Banca centrale europea.

È importante sottolineare che in Germania recentemente è cambiata la posizione riguardo all’uso degli asset congelati russi, segno di un cambiamento di strategia in Europa.

Questo meccanismo potrebbe avere un ruolo fondamentale nel finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, influenzando significativamente il panorama finanziario regionale e la politica internazionale in materia di sanzioni e riparazioni.

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