Ucraina respinge un attacco massiccio di droni: danni e interruzioni infrastrutturali in primo piano

Nella notte tra il 23 e il 24 settembre, le forze di difesa ucraine hanno registrato un aumento significativo degli attacchi con droni, intercettando con successo 126 dei 152 velivoli senza pilota russi entrati nello spazio aereo ucraino.
Ciò significa che quasi l’80% dei droni nemici sono stati neutralizzati o soppressi prima di raggiungere i loro obiettivi, tuttavia gli attacchi sono rimasti di grande impatto e portatori di distruzione.
Secondo il comando delle forze aeree ucraine, nel cielo tra i vari droni si trovavano circa 80 sistemi di tipo Shahid, progettati principalmente per colpire infrastrutture critiche, impianti vitali e reti energetiche.
L’aviazione ucraina, sistemi missilistici antiaerei, unità di guerra elettronica e gruppi mobili di fuoco hanno risposto attivamente, contrastando le minacce e distruggendo gli apparati nemici in avvicinamento.
I dati indicano che i droni sono responsabili di circa l’80% delle perdite di personale e attrezzature tra le forze ucraine, rendendo prioritario trovare contromisure efficaci contro questa forma di minaccia high-tech.
Alle prime ore del mattino, alle 09:00, le difese anti-aeree ucraine hanno abbattuto o messo fuori combattimento 126 droni russi di vari tipi, sparsi su tutto il territorio — nel nord, sud, est e centro del paese.
Tuttavia, i frammenti dei droni abbattuti hanno causato danni in sette diverse località, e in due casi sono stati trovati resti sui terreni.
È importante sottolineare che oltre 18 droni hanno attaccato Kharkiv, causando danni all’infrastruttura energetica.
La città ha subito blackout, con circa 30.000 utenti senza elettricità, mentre altri 50.000 sono già stati riconnessi.
Gli esperti avvertono che i droni kamikaze potrebbero continuare a rappresentare una minaccia significativa, rendendo sempre più urgente lo sviluppo di nuove misure di contrasto efficaci contro queste avanzate tecnologie di attacco.