È possibile acquistare gli anni di contribuzione mancanti? Tutto quello che gli italiani devono sapere prima della pensione

Gli italiani che hanno raggiunto l’età stabilita e hanno accumulato il numero minimo di anni di contribuzione, possono accedere alla pensione di vecchiaia.
Tuttavia, c’è la domanda: cosa può fare chi si avvicina alla soglia minima ma non ha ancora accumulato tutto il periodo richiesto? Nel 2025, per poter andare in pensione per età, è necessario aver accumulato almeno 32 anni di contribuzione.
La rivista «Na penziy» analizza approfonditamente la possibilità di “comprarsi” gli anni di contribuzione mancanti, specie per gli ultrasessantenni che si trovano quasi al limite minimo di contribuzione.
Generalmente, il costo di un mese di contribuzione si calcola sulla base dello stipendio minimo, che nel 2025 sarà di 8.000 euro.
La contribuzione corrisponde al 22% di questa cifra, quindi circa 1.760 euro per ogni mese di contribuzione acquistato.
Se una persona deve comprare 3 anni e 10 mesi — cioè 46 mesi — il costo totale si aggira intorno a 80.960 euro.
Secondo le stime, se l’importo mensile della pensione prevista è di circa 8.000 euro, questa spesa si recupera in meno di un anno, garantendo al pensionato di ricevere un comunque pieno e stabile flusso di entrate.
Effettuare questo investimento consente di recuperare rapidamente la spesa e di garantire un reddito continuativo e sicuro dopo la pensione.
Qualora, invece, si decida di non acquistare gli anni mancanti, l’individuo dovrà aspettare fino a 63 anni di età per poter andare in pensione, perdendo così tre anni di pensione completa.
Questa scelta comporta una perdita di oltre 288.000 euro, calcolando la pensione mensile di circa 8.000 euro per tre anni.
Tali dati evidenziano l’importanza di valutare attentamente se è più conveniente investire nel rimediare agli anni mancanti attraverso il pagamento di contributi supplementari o attendere il raggiungimento dell’età pensionabile classica, accettando la perdita di somme potenzialmente significative.
La decisione finale dipende dalle circostanze personali e dalla strategia di pianificazione finanziaria di ciascun pensionato, ma è fondamentale considerare l’impatto economico a lungo termine di entrambi gli approcci.