Piani militari futuri di Israele: una possibile nuova offensiva dopo l’operazione a Gaza

L’ex generale israeliano e consigliere per la sicurezza nazionale Yaakov Amidror ha formulato una previsione inaspettata riguardo alle future azioni militari del paese nei territori palestinesi.
Egli afferma che, al termine dell’attuale vasta operazione nella Striscia di Gaza, le forze armate israeliane probabilmente avvieranno una nuova serie di offensive mirate a smantellare le infrastrutture residue di Hamas e a stabilire il controllo su aree strategicamente importanti.
Amidror sottolinea che il nucleo di Hamas rimane a Gaza, e che una possibile escalation futura potrebbe indirizzarsi verso i campi di rifugiati centrali — Nuseirat e Bureij — situati più a sud, che hanno una lunga storia di conflitti e crisi umanitarie.
L’esperto descrive questa operazione come un processo lungo e meticoloso, che potrebbe durare diversi mesi e richiedere sforzi notevoli per ripristinare sicurezza e stabilità nella regione.
Nel frattempo, le organizzazioni umanitarie internazionali hanno invitato Israele a astenersi da operazioni di terra massicce nei campi più densamente popolati, per evitare una catastrofe umanitaria e ridurre le vittime civili.
I rappresentanti delle Nazioni Unite hanno sottolineato che queste aree ospitano centinaia di migliaia di palestinesi già colpiti da raid aerei e attacchi terrestri.
Gli operatori umanitari riferiscono di restrizioni nel loro lavoro con risorse significative in questi distretti a causa delle tensioni militari in corso.
Le dinamiche politiche e militari indicano che la situazione resterà tesa, e le prospettive di una risoluzione pacifica del conflitto prolungato appaiono lontane.
In generale, il paese si trova a un bivio, dove ogni mossa può influenzare il futuro della regione e la sicurezza dei suoi abitanti.