Minaccia dell’aggressione russa: come l’Occidente risponde alle nuove sfide nel Nord Europa

Chas Pravdy - 22 Settembre 2025 11:35

Dopo una serie di provocazioni da parte della Russia, che sono cresciute nel tempo, i paesi occidentali si stanno preparando ad affrontare nuove sfide nella regione.

Gli incidenti di intrusioni nello spazio aereo hanno provocato allarme internazionale: in primo luogo, droni russi sono penetrati nello spazio aereo della Polonia, inviando un segnale chiaro dell’aumento dell’aggressività di Mosca.

Successivamente, il 19 settembre, tre caccia russi MiG-31 sono entrati senza autorizzazione nello spazio aereo dell’Estonia, sorvolando per 12 minuti la Baia di Finlandia, suscitando grande preoccupazione tra gli alleati della NATO.

Queste azioni rappresentano più di semplici provocazioni isolati: sono tentativi strategici di Mosca di testare la capacità di reazione della NATO e di verificare i limiti della sua determinazione.

Tali manovre sono inserite in quella che alcuni analisti chiamano la “zona grigia”: atti ambigui che non giustificano automaticamente l’attivazione dell’Articolo 5 del trattato NATO, ma che dimostrano chiaramente che Vladimir Putin cerca di aumentare la pressione e verificare la resilienza dell’alleanza.Reazioni diplomatiche, tra cui le dichiarazioni del Ministero degli Affari Esteri ucraino e altri partner, sottolineano che Putin mira a testare l’impegno della NATO.

Kaja Kallas, responsabile delle politiche estere dell’UE, ha affermato: “Putin sta mettendo alla prova la determinazione dell’Occidente.

Non possiamo permetterci di mostrare debolezza in questa fase critica.” Nel frattempo, il Regno Unito ha rafforzato la presenza militare nella regione, conducendo pattuglie aeree sulla Polonia nella notte del 19 settembre per garantire la sicurezza dello spazio aereo.Gli esperti sottolineano che l’incidente con i MiG-31 rientra in una strategia più ampia di intimidazione militare, e che la NATO sta considerando di rivedere le proprie regole di ingaggio.

L’obiettivo è stabilire “linee rosse” chiare per evitare che tali provocazioni diventino una pratica abituale.

I paesi baltici, la Polonia e la Finlandia, a causa della loro vicinanza alla Russia e della lunga storia di conflitti, stanno aumentano significativamente le proprie capacità difensive, mentre i paesi dell’Europa occidentale, come Regno Unito, Francia e Germania, devono ancora migliorare molto le proprie preparazioni.La situazione geopolitica richiede una consapevolezza elevata da parte dei leader e dei cittadini europei, perché solo con uno sforzo congiunto si può contenere l’espansione delle politiche militari di Mosca.

Donald Trump, ad esempio, ha recentemente evidenziato che l’Europa deve investire di più nella propria difesa, segnale importante per rafforzare la resistenza collettiva.

In aggiunta, la NATO sta già discutendo di possibili modifiche ai propri protocolli per rispondere più rapidamente a intrusioni e provocazioni russe.

La riunione prevista per il 23 settembre sotto l’articolo 4 del trattato NATO vuole mostrare una posizione unitaria e rafforzare la capacità di coordinamento tra gli alleati di fronte alle crescenti provocazioni.

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