Il Presidente israeliano condanna il riconoscimento della Palestina: uno sguardo dall’Israel alle mosse internazionali

Chas Pravdy - 22 Settembre 2025 02:41

Il presidente di Israele, Isaac Herzog, ha espresso ferma opposizione alla decisione presa da diversi paesi, tra cui Canada, Australia e Regno Unito, di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina.

Sul suo profilo social X, Herzog ha definito questa mossa come “un giorno triste per tutti coloro che cercano una pace autentica”, sottolineando che tali azioni non fanno che aumentare le tenebre nella regione e ostacolano negoziati di sostanza.

Herzog ha evidenziato che questa mossa non aiuterà a liberare gli ostaggi, ma anzi incoraggerà le forze del male.

Facendo riferimento all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ha ricordato che i militanti continuano a tenere 48 ostaggi nei tunnel sotto Gaza, mentre il riconoscimento dello stato palestinese da parte di alcuni governi rappresenta un incentivo per i gruppi terroristici.Le famiglie degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza hanno anch’esse condannato la decisione di Ottawa, Canberra e Londra.

Hanno dichiarato che il riconoscimento dello Stato palestinese senza la liberazione dei loro cari indebolisce gli sforzi per il loro rilascio, riflettendo la tensione e la complessità della situazione in regione.Il 21 settembre, Canada, Australia e Regno Unito hanno ufficialmente riconosciuto lo Stato di Palestina, diventando i primi membri del G7 a compiere questo passo.

Anche il Portogallo ha seguito, annunciando il riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente.

In risposta, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di voler espandere gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, affermando che queste mosse sono un “premio per il terrore” e ribadendo che uno Stato palestinese su quel territorio non sarà mai realizzato.Di fronte a questi sviluppi geopolitici, Israele si prepara ad aumentare le sue azioni nella Striscia di Gaza, mentre nel mondo si discutono nuove sfide e scenari possibili per l’evoluzione del conflitto.

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