Scoperta dell’orologio interno del movimento nel cervello: nuove prospettive sulla navigazione e applicazioni mediche

Chas Pravdy - 19 Settembre 2025 15:33

Le ricerche più recenti stanno aprendo un nuovo capitolo nella comprensione delle funzioni cerebrali umane, in particolare dei meccanismi che consentono l’orientamento nello spazio e la misurazione delle distanze.

Ricercatori dell’Università di St.

Andrews hanno, per la prima volta, documentato l’esistenza di quella che viene chiamata ‘orologio interno del camminatore’ nel cervello, studiando l’attività cerebrale di roditori durante il movimento.

Essi hanno scoperto che specifiche cellule nervose monitorano la distanza percorsa passo dopo passo, funzionando come un contatore interno.

Questo meccanismo è stato confermato anche negli studi sul cervello umano, fornendo una comprensione più profonda dei processi di navigazione e percezione spaziale.

Per l’esperimento, i ricercatori hanno costruito un’arena per i ratti e li hanno addestrati a percorrere una distanza prestabilita, registrando anche l’attività nelle aree cerebrali associate alla memoria e alla navigazione.

Si è scoperto che le cellule neuralizzate si attivano in un pattern circa ogni 30 centimetri di movimento, agendo come un contatore di passi.

Questa scoperta ha un grande potenziale per la medicina, in particolare per l’individuazione precoce di Alzheimer e altre malattie neurologiche.

Durante esperimenti con volontari umani, modificare la forma dell’arena ha portato a errori nella valutazione della distanza, dimostrando come il meccanismo interno sia sensibile a fattori esterni.

Gli esperti sottolineano che questo meccanismo è fondamentale per la formazione della mappa spaziale interna e per comprendere i disturbi della memoria.

Con ulteriori ricerche, potrebbe essere possibile sviluppare giochi diagnostici per smartphone, utili per riconoscere i primi segni di demenza.

Recentemente, gli scienziati hanno ideato un casco a ultrasuoni che può trattare non invasivamente le malattie neurologiche come l’Alzheimer, stimolando con precisione piccole aree cerebrali senza bisogno di interventi chirurgici o impianti.

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