Massiccio attacco di droni russi a Pavlograd e bombardamenti nella regione: conseguenze e risposta delle forze di difesa

Nella notte tra il 18 e il 19 settembre, la città di Pavlograd, nella regione di Dnipropetrovsk, ha subito un attacco su larga scala da parte delle forze russe, che hanno impiegato droni d’attacco e artiglieria.
Secondo Serhii Lysak, capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, il nemico ha lanciato più droni di tipo “attacco” durante la notte, provocando diversi incendi in città.
I vigili del fuoco sono riusciti già a mettere sotto controllo le fiamme, ma i danni sono ancora visibili.
Inoltre, nella regione si sono verificati attacchi anche nel distretto di Nikipol, dove gli invasori hanno utilizzato droni FPV e artiglieria, mirando al centro del distretto e alla comunità di Myrivska.
Per fortuna, non ci sono state vittime.
Le autorità regionali hanno anche segnalato danni a infrastrutture critiche, come strutture sanitarie, industrie e edifici amministrativi, che hanno causato alcuni incendi locali.
Secondo le forze aeree ucraine, sono stati abbattuti otto droni, tra cui droni di ricognizione e di attacco.
L’allarme aereo è durato oltre cinque ore, iniziando alle ore 20:48 del 18 settembre e terminando alle 01:56 del 19.
Le comunità di monitoraggio hanno riferito di esplosioni a Pavlograd circa mezza ora prima della mezzanotte.
Nel frattempo, a Kiev, diversi droni sono stati intercettati durante l’attacco, e i loro detriti sono caduti in vari quartieri della capitale.
Questi eventi sottolineano la persistente tensione nella regione e la resilienza delle forze ucraine contro l’aggressione russa.