L’Unione europea intensifica le sanzioni contro la Russia: nuovo ventunesimo pacchetto di restrizioni

La Commissione europea ha ufficialmente approvato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni volto a rafforzare ulteriormente le misure restrittive contro la Russia, con l’obiettivo di limitare le capacità di questo paese di sostenere economicamente le sue operazioni militari e di indebolire la sua presenza nel mercato energetico europeo.
L’annuncio, fatto dalla portavoce della Commissione Paula Pinho, ha confermato che la decisione è arrivata dopo una funzione di revisione che, inizialmente, avrebbe dovuto concludersi un anno prima.
Si attende ora una dichiarazione ufficiale della presidente Ursula von der Leyen e dell’Alta Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la sicurezza, Kaja Kallas, che dovrebbe intervenire dopo le 15:00, secondo fonti di Liga.net.
Una volta approvato dal Consiglio dell’Unione Europea, previsto per i giorni seguenti, il nuovo pacchetto entrerà in vigore, assumendo piena validità legale.
Tra le principali innovazioni vi è il divieto di importare gas naturale liquefatto (GNL) russo nell’UE fino al 1° gennaio 2027, una limitazione che segna un passo importante rispetto alle restrizioni precedenti.
Le sanzioni comprendono anche misure contro le flotte di navi tanker clandestine, regolamentazioni sulle criptovalute, sanzioni contro banche russe e dell’Asia centrale, raffinerie cinesi e la chiusura di scappatoie doganali sfruttate da Mosca per le importazioni di beni a duplice uso.
Nonostante l’Europa continui ad acquistare GNL russo, la strategia di Putin di espandere il proprio ruolo nel mercato europeo dell’energia si mantiene.
L’esportazione di gas rappresenta un’importante fonte di entrate per la Russia e di sostegno alla guerra contro l’Ucraina.
Vladimir Kravchenko analizza come questa situazione rifletta le sfide e le tensioni presenti nella politica energetica europea.