Israele si prepara a una risposta decisa al riconoscimento francese dello stato palestinese

Chas Pravdy - 19 Settembre 2025 12:38

Nel contesto di crescenti tensioni nella regione e di conflitti diplomatici tra Israele e Francia, alti funzionari israeliani hanno annunciato piani per reagire alla decisione del governo francese di riconoscere ufficialmente la Palestina.

Dopo l’annuncio del presidente Emmanuel Macron il 22 settembre all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di sostenere la creazione di uno stato palestinese, i leader israeliani stanno elaborando diversi scenari di risposta.

Tra le possibilità figurano un’accelerazione dell’annessione di parti della Cisgiordania, la chiusura del consolato francese a Gerusalemme, un aumento della presenza militare nella regione e potenzialmente un’incursione in territori appartenenti alla Francia in Israele, come il santuario di Eleeon — un importante luogo di pellegrinaggio cristiano e patrimonio culturale.

Fonti riferiscono che la vice-ministra degli Affari Esteri israeliana, Sharren Haskel, ha già avvertito i diplomatici francesi della possibilità di chiudere le rappresentanze diplomatiche, sottolineando che tali misure potrebbero essere adottate a breve.

Un alto funzionario ha evidenziato che il problema non riguarda solo se Israele adotterà misure, ma anche l’entità di queste, per mostrare la fermezza del governo Netanyahu sulla questione palestinese.

L’ex ambasciatore francese Karim Amellal ha previsto che, nonostante la pressione internazionale, Netanyahu non si fermerà e che ciò potrebbe deteriorare notevolmente le relazioni con la Francia.

Nel frattempo, l’Europa è divisa: Lussemburgo ha già riconosciuto lo Stato palestinese, mentre altri paesi come il Regno Unito stanno ancora valutando la propria posizione.

A luglio, Macron aveva lanciato un appello affinché le nazioni occidentali riconoscano il sovranismo palestinese, gesto che ha suscitato sostegni e critiche.

Questi sviluppi aumentano le tensioni nelle relazioni franco-israeliane, soprattutto considerando la presenza storica di comunità ebraiche e musulmane in entrambi i paesi e i recenti scontri pubblici.

Accuse di sostegno francese ai gruppi terroristici da parte di Israele e dispute diplomatiche rischiano di aggravare la situazione e mettere a rischio la stabilità regionale.

La Francia si sta preparando a possibili misure di rappresaglia, tra cui la chiusura del consolato israeliano e l’espulsione di diplomatici.

L’Assemblea Generale dell’ONU ha già approvato una risoluzione che chiede azioni concrete e limitate nel tempo per risolvere il conflitto basandosi sulla soluzione dei due Stati, aumentando così la pressione internazionale e sottolineando l’importanza di un dialogo e di compromessi tra le parti.

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