Il governo ungherese sul filo della crisi politica: sarà revocata l’immunità a una eurodeputata che difende i suoi diritti?

In un contesto di tensione politica crescente riguardo alla libertà di parola e all’indipendenza della magistratura in Ungheria, nasce un nuovo conflitto che potrebbe mutare profondamente l’equilibrio di potere all’interno del Parlamento Europeo.
Ilaria Salis, eurodeputata italiana che ha trascorso oltre un anno detenuta a Budapest prima di entrare nel corpo legislativo dell’UE, si trova ora davanti alla possibilità di perdere la propria immunità parlamentare.
La Commissione Giuridica (JURI) del Parlamento europeo si pronuncerà sulla revoca dell’immunità, decisione che potrebbe riaprire procedimenti penali contro di lei in Ungheria.
Molti interpretano questa vicenda come parte di una lotta politica più ampia condotta dal governo di Viktor Orbán contro le voci di opposizione, i critici che contestano l’erosione dei principi democratici e dello Stato di diritto.
Salis ritenе il suo caso un simbolo di repressione politica e un tentativo di intimidazione, soprattutto in vista delle elezioni del 2026 in Ungheria.
I suoi avvocati sottolineano che il problema centrale è l’indipendenza dell’Unione Europea dal politicizzarsi dei sistemi giudiziari nazionali.
La votazione sulla revoca dell’immunità è prevista per il 24 giugno, ma è stata posticipata a causa di ritardi procedurali, alimentando ulteriore tensione tra sostenitori di democrazia e libertà di espressione.
Inoltre, il caso potrebbe culminare nel suo arresto e nell’estradizione in Ungheria se le autorità ungheresi emetteranno un mandato di arresto europeo.
I suoi sostenitori affermano che combatte per la giustizia e i valori europei, che devono rimanere intatti nonostante le manipolazioni politiche e le ingiuste persecuzioni giudiziarie.