Mostra « Sangue dal latte »: esplorando la corporeità nell’arte ucraina dal XVIII secolo a oggi

A Kiev, presso la Galleria Nazionale d’Arte situata nelle storiche mura della città, è stata inaugurata una grande mostra intitolata «Sangue dal latte».
Questo evento culturale di primo piano riunisce epoche e stili diversi per approfondire il tema del corpo umano e della corporeità attraverso l’arte ucraina, dal XVIII secolo fino ai giorni nostri.
La rassegna presenta opere di artisti rinomati e contemporanei, che operano in diversi generi come pittura, grafica, scultura e fotografia.
In totale, sono esposte le opere di 45 artisti, tra cui i classici ucraini Anton Losenko, Ilya Repin, Zinaida Serebriakova e artisti moderni come Oleksandr Roytburd, Volodymyr Sai, Anatoliy Kryvolap, Valentyn Khrushch e molti altri.
Le opere sono suddivise in quattro sezioni tematiche: «Corpo-Estetica», «Corpo-Identità», «Corpo-Trauma e Ricordo» e «Il corpo come collegamento».
La curatrice della mostra, Irina Khomenko, spiega che la corporeità funge da specchio delle esperienze contemporanee, consentendo di riflettere sui aspetti fondamentali dell’essere umano.
In tempi di guerra e crisi, la corporeità diventa non solo un tema estetico ed artistico, ma anche un modo di esprimere dolore, ferite e resilienza.
L’arte aiuta a elaborare queste ferite e a vivere queste esperienze con consapevolezza.
Inoltre, la mostra include un progetto collettivo intitolato «Arte della Dignità», volto a evidenziare la dignità umana e la resistenza del popolo ucraino in questi momenti difficili.
Sono presentate anche fotografie di Oleksandr Hlyadyev, sotto il titolo «E io vidi», che offrono un’immagine visiva contemporanea dell’Ucraina.
Il costo del biglietto è di 200 hryvnias, con riduzioni a 100 per alcune categorie privilegiate.
La mostra è accessibile presso: Kiev, via Teryshenko, 9, dalle 11:00 alle 18:00 (chiusa il lunedì e il giovedì), e fino alle 19:00 il martedì.
La mostra rimarrà aperta fino a fine mese, invitando tutti i visitatori a immergersi nelle profondità della corporeità umana e nell’arte che essa ispira o riflette.