Approfondimento sulla Coltivazione di Uva e Olive nell’Época di Bronzo: Nuove Scoperte Che Rivoluzionano la Storia dell’Antico Agricoltura

Chas Pravdy - 18 Settembre 2025 11:28

Uno studio dettagliato analizza oltre 1500 campioni di legno carbonizzato e semi rinvenuti in siti archeologici, rivelando interessanti dati sulle colture più importanti per i primi agricoltori dell’età del bronzo.

Si scopre che, contrariamente a quanto si pensava, circa 10.000 anni fa, gli antichi coltivatori del Vicino Oriente non si concentravano solo sulla produzione di grano e orzo, ma coltivavano attivamente uva e ulivi.

Le variazioni climatiche e le periodiche siccità del periodo spingevano gli agricoltori a adottare tecniche di irrigazione avanzate per garantire le colture in condizioni difficili.

In particolare, le prove di irrigazione intensiva nelle vigne, anche in aree geografiche con condizioni naturali non favorevoli, evidenziano quanto l’uva e il vino avessero un ruolo speciale nella cultura e nell’economia dei popoli antichi.

Ulteriori studi indicano che la produzione di olio d’oliva in Italia risale a secoli prima di quanto si credesse, segno della sua importanza duratura.

L’analisi degli isotopi suggerisce che le decisioni dell’antico agricoltore tenevano conto non solo del clima, ma anche di esigenze strategiche di mercato e di gestione del rischio di cattiva stagione.

Questi metodi dimostrano come le antiche civiltà possedessero già una notevole conoscenza tecnica e capacità di pianificazione, supportando la resilienza ai mutamenti climatici.

I risultati di questa ricerca evidenziano quanto l’adattamento e la gestione delle risorse siano sempre stati centrali nelle società umane, una lezione che rimane attuale.

In definitiva, le scoperte mostrano che gli antichi agricoltori possedevano conoscenze profonde e capacità innovative, contribuendo significativamente alla lunga storia dello sviluppo agricolo e alla diffusione di culture come quella della viticoltura e dell’olivicoltura.

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