Missili ucraini «Flamingo» colpiscono postazione di confine in Crimea: nuovi dati e conseguenze

Il 30 agosto, nella Crimea occupata, le forze ucraine hanno condotto un attacco mirato e preciso con missili «Flamingo» contro le installazioni di confine russe situate nelle vicinanze del villaggio di Voloshine, vicino alla città di Armiansk.
L’azione ha provocato gravi danni a infrastrutture strategiche, tra cui la comoda residenza «Usol», utilizzata come post di confine dalle forze russe fin dal 2017.
Questa operazione rappresenta un colpo importante per gli occupanti, poiché una caserma è stata completamente distrutta dalle fiamme e sono stati riportati un morto e diversi feriti.
Inoltre, sono stati distrutti sei mezzi aerei a bosco di aria, probabilmente del progetto «Khevus».
Le immagini satellitari fornite dal gruppo di monitoraggio «Ventocrimea» mostrano l’entità dei danni, con tracce di incendi e strutture distrutte che confermano l’efficacia dell’operazione.
In precedenza si era riferito che alle 7 del mattino, le forze ucraine avevano utilizzato il sistema missilistico «Néptun» per colpire questa postazione di confine e, in seguito, sono stati diffusi sui social video con le nuove lanci di missili «Flamingo».
Queste azioni sembrano mirare ad aumentare la pressione sulle forze occupanti e rafforzare la posizione strategica dell’Ucraina nella regione.
Inoltre, si segnala che l’accesso a Internet in Crimea sarebbe stato interrotto, probabilmente a causa di questo attacco.
Ci sono anche indicazioni della possibile distruzione di due elicotteri russi a Simferopol, analizzate attraverso le immagini satellitari dalla comunità OSINT AviVector il 30 agosto.