La Polonia ha deportato un cittadino ucraino per minacce di incendio

La Polonia ha adottato misure drastiche per la rimozione forzata di un cittadino ucraino, che aveva pubblicato sui social media video con minacce di incendiare abitazioni private.
L’annuncio ufficiale è stato dato dal ministro dell’Interno, Marcin Kierwiński, attraverso il suo account su X (ex Twitter).
L’incidente si inserisce in un contesto di recenti eventi politici e sociali nel paese, tra cui le tensioni generate dalla dimostrazione della bandiera dell’Armata Insurrezionale Ucraina (UPA) durante un concerto del noto artista ucraino Korazh.
Secondo l’ambasciatore ucraino, le forze di frontiera polacche hanno obbligato l’uomo a essere consegnato e deportato in Ucraina.
I video, nei quali l’uomo minaccia di incendiare case se non fosse riattivato il sostegno economico di 800+ per gli ucraini in Polonia, sono stati pubblicati online il 29 agosto.
Nelle sue dichiarazioni, il cittadino ucraino affermava che avrebbe compiuto incendi se le sue richieste non fossero state soddisfatte.
Negli ultimi tempi, la Polonia ha intensificato le sue politiche nei confronti degli stranieri, in particolare dopo l’incidente al concerto del rapper bielorusso Max Korazh a Varsavia, che ha portato alla deportazione di oltre 60 persone, di cui 57 ucraini e 6 bielorussi.
Alcuni di loro sono stati già rimossi forzatamente dal paese.
Queste misure hanno suscitato reazioni forti e un dibattito acceso tra pubblica opinione e organizzazioni per i diritti umani, che chiedono il rispetto dei diritti degli stranieri e un approccio più umano nelle procedure di deportazione.