Uman si prepara a celebrare Rosh Hashanah nonostante la guerra: pellegrini ebrei da tutto il mondo pianificano di partecipare in un contesto difficile

Chas Pravdy - 31 Agosto 2025 21:51

Con l’avvicinarsi delle festività di Rosh Hashanah, che quest’anno si terranno dal 22 al 24 settembre, la città di Uman, situata nella regione di Cherkasy, si trova nuovamente al centro dell’attenzione internazionale a causa della crescente affluenza di pellegrini ebrei provenienti da ogni parte del mondo.

La meta principale di questi devoti è la tomba del rabbino Nahman, un sito sacro per migliaia di hassidim che considerano questo viaggio un obbligo religioso imprescindibile.

Tuttavia, l’attuale conflitto bellico in Ucraina, con la guerra combattuta tra il governo di Kiev e le forze russe, mette a dura prova la possibilità che questi pellegrinaggi si svolgano senza intoppi.

Secondo fonti affidabili, pubblicate il 31 agosto dal rinomato quotidiano israeliano The Times of Israel, le autorità ucraine stanno valutando di imporre restrizioni o divieti sui viaggi di pellegrinaggio a Uman, al fine di tutelare la sicurezza delle persone e prevenire eventuali incidenti.

Nonostante ciò, numerosi fedeli sono ancora determinati a raggiungere Uman, considerando il pellegrinaggio non solo un’azione di fede ma una vera e propria necessità spirituale, che supera le timori legati alla guerra.

Anni di esperienza hanno dimostrato che decine di migliaia di ebrei, anche in tempi di conflitto, sono stati in grado di attraversare i confini e raggiungere la tomba di Rabbi Nahman per pregare, considerando questa visita un atto di grande valore religioso e culturale.

La questione della sicurezza ha spinto le autorità ucraine a richiedere garanzie e risorse adeguate, tra cui finanziamenti e mezzi di protezione, per evitare incidenti.

Israele ha annunciato di voler destinare 10 milioni di shekel per l’organizzazione dei voli e delle misure di sicurezza, mentre le autorità di Moldavia chiedono una serie di garanzie, come l’istituzione di un terminal aereo temporaneo e la presenza di forze di polizia lungo il percorso e nei punti di ritrovo.

Si insiste sul fatto che Israele dovrà trasferire i fondi necessari entro il 3 settembre per avviare le operazioni.

Le notizie di questa pianificazione sono state inizialmente diffuse dal giornalista Barak Ravid di Axios, che ha citato un rappresentante ucraino anonimo; successivamente, il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano, Oren Marmorsthein, ha dichiarato che al momento non ci sono cambiamenti ufficiali nella politica ucraina riguardo all’ingresso dei pellegrini e che la situazione è sotto controllo.

Anche il rabbino Natan Ben-Nun, rappresentante della comunità di Uman, ha confermato che tutte le preparazioni procedono regolarmente e che i permessi sono stati ottenuti.

Il governo israeliano ha già stanziato 10 milioni di shekel per voli e misure di sicurezza, e si prevede la presenza di agenti di polizia israeliani durante le celebrazioni.

Inoltre, l’Ucraina ha modificato lo status del sito funerario del rabbino Nahman, riconoscendolo come monumento di importanza nazionale, sottolineando così il valore storico e culturale di questo luogo di devozione.

Nonostante le difficoltà e le tensioni, tutte le parti coinvolte si stanno preparando affinché la celebrazione di Rosh Hashanah si svolga in condizioni di massima sicurezza, riflettendo la resilienza e la fede della comunità ebraica mondiale.

La determinazione di preservare questa tradizione, nonostante tutto, continua a dimostrare la forza della spiritualità e l’unità di un popolo di fronte alle avversità.

Fonte