L’amministrazione Trump avvia una vasta riduzione del personale alla Voice of America, alimentando nuove polemiche e battaglie legali

Nell’ambito delle recenti decisioni amministrative, l’amministrazione guidata da Donald Trump ha ufficialmente annunciato il licenziamento di oltre 500 impiegati di Voice of America (VOA) e di altri organismi di broadcasting internazionali finanziati dagli Stati Uniti.
Questo massiccio processo di riduzione, avvenuto in un contesto di dispute politiche e controversie giudiziarie in corso, rischia di aggravare la crisi dei media statunitensi nel mondo e di scatenare nuovi procedimenti legali.
Kari Lake, direttore interinale dell’Agenzia per i Media Globali degli Stati Uniti (USAGM), ha affermato che questa decisione ha come unico obiettivo il miglioramento dell’efficienza dell’agenzia, la riduzione della burocrazia e il risparmio di fondi pubblici.
Ha inoltre sottolineato che, dopo questi tagli, l’agenzia continuerà a svolgere la propria missione legislativa di fornire notizie obiettive e veritiere ai paesi di tutto il mondo, specialmente in stati con regimi repressivi.
Tuttavia, queste misure si inseriscono in un contesto di battaglie legali, tra cui i tentativi di licenziare il direttore di VOA, Michael Abramovich, che sono stati bloccati dai tribunali.
Il giudice distrettuale degli Stati Uniti ha ordinato che il licenziamento non possa avvenire senza l’approvazione del Consiglio Consultivo Internazionale, evidenziando la tensione legale e politica che circonda questa situazione.
Dipendenti e colleghi di VOA hanno espresso il loro sdegno, affermando che rimangono circa 30 giorni prima che le misure economiche e di personale vengano completamente attuate, mettendo a rischio la perdita di oltre 600 lavoratori.
Nonostante tali sviluppi, si prevede di mantenere alcuni impiegati per attenuare gli effetti delle riforme.
Questi eventi si svolgono in un contesto storico in cui VOA, fondata durante la Seconda guerra mondiale, ha trasmesso informazioni in tedesco per contrastare i tentativi nazisti di censura.
La missione fondamentale di VOA è sempre stata quella di diffondere notizie affidabili e obiettive in paesi sotto regimi oppressivi, combattendo la censura di regimi come l’Unione Sovietica, la Cina, l’Iran, la Corea del Nord e altri stati autoritari.
Politici americani hanno già espresso preoccupazione, affermando che la chiusura di questi canali indebolisce la capacità degli Stati Uniti di promuovere la libertà di stampa e consente ai regimi autoritari di diffondere disinformazione.
Simultaneamente, l’amministrazione Trump cerca di trasformare questi media statali in strumenti più controllabili, ponendo seri dubbi sulla libertà di stampa e sull’indipendenza dei mezzi di comunicazione sia negli USA sia nel resto del mondo.