Irlanda compie passi decisivi nella pulizia della rete finanziaria attraverso la liquidazione forzata di società collegate alla Russia

La settimana scorsa ha segnato un momento cruciale per l’Irlanda nella lotta contro l’opacità finanziaria e i rischi geopolitici: la chiusura coattiva di diverse aziende che intrattenevano stretti legami con il settore finanziario russo, coinvolte nel finanziamento di banche e strutture statali in Russia.
Questa azione si inserisce in un quadro di sanzioni internazionali e di cambiamenti normativi interni volti ad aumentare la trasparenza del settore finanziario del paese.
Secondo quanto riportato, queste società sono state rimosse dal registro a causa della mancanza di direttori ufficiali, risultato di un rapido deflusso di manager irlandesi dai consigli di amministrazione subito dopo l’inizio della guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina.
Tra le aziende coinvolte vi sono quelle strettamente collegate a grandi banche russe come VTB, Sovcombank e Qiwi Bank.
Dal 2012 al 2024, molte di queste entità hanno emesso obbligazioni per centinaia di milioni di dollari, dimostrando il loro ruolo di rilievo nel sistema finanziario russo.
Ad esempio, VTB Eurasia nel 2012 ha emesso obbligazioni per 2,25 miliardi di dollari, mentre Sovcom Capital ne aveva emesse per 600 milioni prima della rimozione dal registro.
Nell’ambito delle sanzioni, le loro attività e le quotazioni delle obbligazioni sono state cancellate nel 2024.
Inoltre, sono state eliminate anche le filiali di Qiwi Bank, come OIM ABS, che emettevano obbligazioni sia in euro che in rubli.
Queste misure limitano notevolmente le capacità degli attori finanziari russi di aggirare le sanzioni e complicano il loro finanziamento militare.
Inoltre, il governo irlandese sta valutando di introdurre sanzioni secondarie, che rafforzerebbero la pressione sulle aziende russe operanti a livello internazionale.