Conflitto notturno: l’Ucraina si difende da massicci attacchi di droni e missili russi

Nella notte di domenica 31 agosto, i difensori ucraini hanno ancora una volta affrontato una vasta offensiva aerea da parte della Russia.
Secondo le forze aeree ucraine, tra le 21:00 del 30 agosto e le prime ore del 31, le posizioni ucraine sono state prese di mira da un totale di 142 droni, per lo più droni kamikaze Shahed e vari tipi di imitatori di droni.
Gli attacchi provenivano da più fronti: dalla Russia, con obiettivi a Kursk, Millerovo, Primorsko-Akhtarsk, e dalla Crimea temporaneamente occupata, in particolare da Chuda.
Le forze di difesa aerea ucraine sono riuscite a respingere gran parte di questi attacchi, distruggendo o sopprimendo 126 droni nelle regioni nord, sud ed est del paese.
Tuttavia, sono stati registrati 16 attacchi con droni d’assalto che hanno colpito dieci località diverse, e i resti di droni abbattuti sono stati trovati in altri sei punti.
La difesa aerea, i sistemi di guerra elettronica e i gruppi mobili di risposta hanno continuato a combattere per proteggere lo spazio aereo.
Inoltre, nella regione di Dnipropetrovsk sono state segnalate esplosioni, dopo che droni russi hanno di nuovo attaccato, danneggiando le infrastrutture energetiche e lasciando più di 29.000 residenti senza elettricità.
La minaccia rappresentata dai droni russi continua a crescere, poiché Mosca si prepara a lanciare fino a mille Shahed al giorno.
L’Ucraina spera ancora nel supporto internazionale per affrontare questa ondata di attacchi.
La questione centrale riguarda se il “scudo di droni” diventerà una realtà concreta o resterà solo un’illusione costosa.
Di questo si è occupato l’articolo “Aritmetica della guerra: perché i droni intercettori economici sono molto costosi”, scritto da Yuriy Kas’yanov.