L’Ucraina nel 2025 ha rimpatriato oltre 10.000 corpi di difensori caduti: ultimi dati e processo di rimpatrio

Nel corso del 2025, l’Ucraina ha portato a termine un’operazione di vasta scala per restituire i corpi dei propri eroi caduti sul campo di battaglia.
Secondo fonti ufficiali, il rappresentante del Dipartimento di Ricerca e Rimpatrio della Direzione della Cooperazione Civile-Militare dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, Volodymyr Bilenko, ha dichiarato che durante quest’anno sono stati rimpatriati oltre diecimila corpi di soldati deceduti durante le intense ostilità sul fronte.
Questo processo risulta estremamente complesso, richiedendo metodi tecnologici avanzati e competenze professionali.
I resti dei defunti arrivano da varie parti del fronte, e nella maggior parte dei casi è necessario effettuare analisi del DNA per identificare con precisione le vittime.
Viene inoltre utilizzato un software specializzato capace di riconoscere caratteristiche individuali uniche, contribuendo ad accelerare il procedimento di identificazione.
Tra queste operazioni, si sono verificati casi di cinismo durante la guerra, come furti di corpi di combattenti caduti da parte di addetti ai morgue.
In estate, si sono conclusi importanti accordi a Istanbul tra Ucraina e Russia, che hanno permesso di rientrare circa sei mila corpi di militari deceduti.
Tuttavia, le autorità del Ministero degli Interni dell’Ucraina hanno precisato che l’identificazione completa di questi corpi potrebbe richiedere fino a 14 mesi a causa della complessità del processo.
Ad agosto, nell’ambito di un ulteriore scambio, l’Ucraina ha ricevuto altre mille corpi, che secondo le fonti russe, appartengono a militari delle Forze di Difesa ucraine.
Tra i rimpatriati ci sono anche cinque militari deceduti in cattività russa.
Essi sono stati inseriti nelle liste di scambio concordate a Istanbul, ma a causa di ritardi da parte della Russia, non sono riusciti a essere restituiti vivi.
Questi eventi mettono in evidenza sia il costo umano del conflitto sia gli sforzi meticolosi per onorare i caduti attraverso un’identificazione accurata e un adeguato rimpatrio.