Zelensky afferma che una «zona tampone» esiste già sul fronte, frutto della tecnologia moderna

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha rilasciato una dichiarazione significativa riguardo alla situazione sul fronte, sottolineando che il concetto di «zona tampone», spesso discusso nei circoli internazionali, è ormai diventato una realtà tangibile.
Secondo Zelensky, l’idea di creare una zona aggiuntiva tra le forze ucraine e russe risulta irrealizzabile nelle attuali condizioni, poiché la guerra moderna, condotta tramite droni, ha già di per sé formato questa «zona morta» o «zona grigia».
Il presidente ha spiegato che molti politici e analisti occidentali non comprendono appieno il livello di sviluppo tecnologico del conflitto odierno, motivo per cui si propongono zone tampone di 40, 60 o addirittura 100 chilometri.
Tuttavia, la realtà è che le operazioni militari moderne si svolgono a distanze inferiori ai 10 chilometri, poiché i droni sono in grado di colpire obiettivi in profondità nel territorio nemico.
Zelensky ha sottolineato che questa «zona morta» o «zona grigia» esiste già e fa parte integrante della guerra attuale.
Ogni tentativo della Russia di spostare le proprie truppe più a ridosso delle aree occupate rappresenta soltanto una dimostrazione delle sue strategie strategiche.
Zelensky ha aggiunto che l’Ucraina è in grado di rispondere ai cambiamenti della situazione e, se necessario, rafforzare le difese in settori chiave.
Ha invitato a una comprensione più realistica della guerra moderna, poiché l’idea antiquata di una vasta «zona tampone» appartiene al passato.
La vera zona di battaglia è un campo di guerra dove tecnologia e strategia determinano l’esito finale.