Il presidente portoghese definisce Trump un ‘agente russo’: dichiarazioni che scuotono la scena internazionale

Chas Pravdy - 29 Agosto 2025 02:31

In un discorso sorprendente e pieno di implicazioni, il presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, ha espresso parole forti contro l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, accusandolo di comportarsi come un «agente russo» che favorisce Mosca nel suo operato contro l’Ucraina.

La dichiarazione è stata fatta durante un evento dedicato ai giovani presso l’Università d’Estate di Castelo de Vide, all’interno del panel intitolato «Risposta del Presidente», e ha attirato l’attenzione dei media e del mondo politico internazionale.

Sousa, intervenendo di fronte a giovani leader e studenti, ha commentato che gli attuali stili di leadership tendono sempre più verso approcci più emozionali e meno convenzionali, privilegiando il contatto diretto con i cittadini piuttosto che i metodi tradizionali.

Tuttavia, ha anche avvertito che questa nuova tendenza comporta rischi, tra cui il pericolo di destabilizzare l’equilibrio globale.

In sua analisi, il leader di una delle nazioni più potenti al mondo si comporta sostanzialmente come un agente russo o sovietico.

«Un aspetto particolarmente complesso — ha dichiarato — è che il capo di uno Stato dominante, obiettivamente, è un agente della Russia».

Sousa ha sottolineato che questa situazione non è semplicemente un’alleanza di amicizia, economia o ideologia, ma una strategia di supporto che favorisce la Russia, soprattutto alla luce della guerra in Ucraina.

Secondo quanto affermato, l’attuale amministrazione americana si è evoluta da alleato a arbitro del conflitto, cercando di negoziare esclusivamente con la Russia e escludendo Ucraina ed Europa dal processo, suscitando grandi preoccupazioni sulla stabilità mondiale futura.

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