Evoluzione tattica: la Russia si prepara a impiegare gruppi di assalto come elemento chiave in guerra
Negli ultimi mesi si è assistito a un cambiamento sostanziale nelle strategie militari della Federazione Russa, che segnala un passaggio completo all’uso di gruppi di assalto come elemento fondamentale per le operazioni tattiche.
Secondo Andriy Kovalenko, direttore del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale ucraino, le forze armate russe stanno attivamente preparando nuovi approcci al combattimento, puntando sulla mobilitazione di riserve e sull’espansione dell’impiego di cosiddetti ‘team di assalto’.
Questa evoluzione rappresenta non solo un mutamento tattico, ma una vera e propria strategia che potrebbe definire il futuro della guerra moderna.
Kovalenko evidenzia come il Cremlino cerchi di rafforzare le adesioni per il servizio contrattuale, reclutando personale attivo e attirando anche combattenti stranieri.
Allo stesso tempo, l’esercito russo ha intensificato l’uso di motociclette, buggy e altri mezzi di trasporto leggeri al posto delle tradizionali tecnologie corazzate.
Questa scelta permette operazioni rapide nelle zone di conflitto, facilitando l’evitamento del fuoco nemico e riducendo le perdite.
Un elemento centrale di questa strategia è l’ampliamento dell’impiego di droni con intelligenza artificiale, impiegati per ricognizioni e attacchi di precisione, con l’obiettivo di dominare il campo di battaglia e infliggere danni mirati.
Gli esperti affermano che l’adozione massiccia di gruppi di assalto da parte della Russia sta crescendo soprattutto nel fronte orientale dell’Ucraina, dove tali unità sono soggette a pesanti perdite durante le loro operazioni.
Kovalenko mette in guardia sul fatto che la proliferazione di droni intelligenti cambierà radicalmente il ruolo dell’infanteria nella guerra moderna, e che questi cambiamenti potrebbero manifestarsi già nel prossimo anno.
Tutti segnali indicano che la Russia non ha intenzione di porre fine al conflitto a breve, ma piuttosto di continuare a combattere ben oltre i confini dell’Ucraina, rendendo necessaria una maggiore vigilanza e una strategia adeguata da parte delle nazioni occidentali e dei loro alleati.