Aumento dei droni marittimi russi: nuove minacce per navi e infrastrutture ucraine

Negli ultimi mesi si sono verificate significative escalation di minacce militari che la Russia sta attivamente sviluppando nel settore marittimo.
Esperti e militari ucraini avevano già avvertito da tempo circa il potenziale sviluppo e impiego di sistemi senza pilota innovativi in grado di colpire non solo le navi militari, ma anche le principali infrastrutture portuali e di comunicazione.
Di particolare preoccupazione è il cosiddetto progetto «Rubicón» — un mezzo senza pilota progettato per operare in situazioni di crisi e distruggere gli obiettivi marittimi ucraini.Secondo Sergiy Beskrestnov, in settimane e mesi a venire la Russia intensificherà la sua infrastruttura di attacco marittimo tramite dispositivi autonomi.
Lo scorso mese, ha avvertito che il centro russo dei sistemi di droni «Rubiçon» ha già in dotazione droni d’attacco senza pilota e sta conducendo addestramenti e simulazioni di combattimento.
Questi sistemi includono veicoli sott’acqua e sulla superficie, progettati per operare nello spazio marittimo, rendendoli estremamente pericolosi.Il recente attacco nell’estuario del Danubio ha dimostrato che la Russia sta sviluppando attivamente la sua versione «acquatica» di Rubiçon, con l’intento di condurre operazioni di vasta scala per distruggere le infrastrutture marittime ucraine, inclusi porti, navi e piattaforme militari.
Le forze ucraine devono affrontare una crescente complicazione delle tecnologie russe di droni, che diventano sempre più sofisticate ed efficaci.Per contrastare queste minacce, le forze ucraine devono aggiornare rapidamente i propri sistemi di difesa.
Gli attuali sistemi di ricerca e distruzione, come i droni FPV, hanno già dimostrato la loro efficacia, ma è necessaria una migliore coordinazione e modernizzazione delle unità militari.
Considerando che Rubiçon può operare centinaia di unità contemporaneamente in un’unica operazione, l’Ucraina deve prepararsi a grandi attacchi massicci e incontrollati.Inoltre, già ad aprile si annunciava il rafforzamento delle ricerche russe sui droni marittimi, nell’ambito del programma «Rubiçon».
A luglio, si è tentato di impiegare questi droni militari contro obiettivi ucraini, ma sono esplosi ancora nelle acque territoriali russe.
Ciò indica che le tecnologie russe continuano a evolversi senza sosta, aumentando il rischio di operazioni navali su larga scala.L’Ucraina deve agire in modo proattivo, rafforzando le proprie capacità difensive e i sistemi di risposta rapida.
Altrimenti, rischia di perdere ulteriore controllo sui territori marittimi e sulle infrastrutture, con conseguenze serie per la sicurezza nazionale.