L’Ucraina reagisce duramente alle accuse di Budapest sulla guerra e sugli incidenti energetici

Chas Pravdy - 28 Agosto 2025 16:40

L’Ungheria continua a tentare di distorcere la realtà riguardo al conflitto in corso, imputando all’Ucraina la responsabilità per le conseguenze dell’aggressione russa e cercando di screditare diplomaticamente i difensori ucraini.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha risposto con fermezza alle recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, definendo le azioni di Budapest un tentativo di distorsione pro-Russa della realtà e un rifiuto di condannare l’aggressione della Russia.

L’Ucraina coopera attivamente con la comunità internazionale, chiedendo un cessate il fuoco globale e il mantenimento del dialogo diplomatico, anche se la Russia si dimostra l’ostacolo principale.

Zelensky ha sottolineato che le recenti misure dell’Ungheria, incluso il divieto di ingresso per il comandante della unità di droni, Robert Brod, un ungherese etnico e cittadino ucraino, minano i principi del multiculturalismo e discriminano la comunità ucrano-ungherese, esercitando pressioni ingiuste e violando le norme internazionali.

Inoltre, emergono rapporti secondo cui alcuni politici ungheresi cercano di seminare discordia tra la comunità ucrano-ungherese, partecipando alla difesa della sovranità del Paese.

La posizione ufficiale di Kiev è di chiarire tutte le circostanze attraverso il Ministero degli Esteri e di rispondere di conseguenza, poiché simili azioni rischiano di destabilizzare la regione.

Parallelamente, i politici ungheresi sono passati dalla retorica a misure concrete.

Il ministro degli Esteri Szijjártó ha annunciato il divieto di ingresso per il comandante militare responsabile dell’attacco alla conduttura russa ‘Druzhba’ nel territorio russo, affermando che Budapest intende tutelare la propria sicurezza energetica e sovranità.

L’Ucraina ha reagito duramente, sottolineando che gli impianti energetici russi sono irrilevanti per la sicurezza ucraina e che tali azioni sono strumenti di corruzione e di interessi politici ungheresi.

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