L’aggressione russa mira a rapire i bambini ucraini sotto la copertura di “campi estivi” e russificazione sistematica

Chas Pravdy - 28 Agosto 2025 23:29

Le politiche criminali della Russia nei confronti dei bambini ucraini stanno intensificandosi: le autorità di occupazione stanno trasferendo di massa i più piccoli dalle aree temporaneamente occupate sotto il pretesto di organizzati “campi estivi”, ma in realtà si tratta di una campagna sistematica di rapimenti, russificazione e manipolazione ideologica.

Secondo il Centro di Resistenza Nazionale, quest’estate circa 85.000 bambini ucraini sono stati forzatamente rimossi dalle loro regioni occupate e trasferiti nelle regioni russe con il pretesto di “supporto” e “riabilitazione”.

Inoltre, altri 180.000 bambini, provenienti da famiglie di militari russi, sono caduti vittima di questo programma, il cui budget totale ha superato i 62 miliardi di rubli.

Gli esperti sottolineano che non si tratta semplicemente di miglioramenti temporanei per la salute, ma di una politica deliberata di russificazione, propaganda e distruzione dell’identità ucraina.

Si teme che il Cremlino voglia utilizzare questi bambini come risorsa per future azioni militari – creando le condizioni per la mobilitazione o la destabilizzazione dell’Ucraina.

Un attacco massiccio contro la città di Lozova ha lasciato l’intera città senza energia elettrica, e tra i feriti ci sono anche bambini.

Il Centro di Resistenza Nazionale evidenzia che questa strategia di russificazione sistematica e rapimento dei bambini rappresenta l’ennesimo esempio della guerra ideologica cinica della Russia contro l’Ucraina.

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