La Slovacchia Riprende le Forniture di Petrolio tramite il Gasdotto Russo ‘Druzhba’ Dopo un Attacco

La Slovacchia, uno dei principali attori nel mercato energetico europeo, ha ufficialmente annunciato la ripresa delle forniture di petrolio attraverso il gasdotto russo ‘Druzhba’.
Questa notizia ha colto di sorpresa gli analisti, considerando le recenti tensioni nella regione, causate da una serie di attacchi alle infrastrutture critiche, in particolare a questo gasdotto strategico.
La vicepremier e ministra dell’Economia, Denisa Saková, ha pubblicato su Facebook che la procedura di riavvio è stata completata e che garantire la stabilità del funzionamento del gasdotto rimane una priorità assoluta.
Ha espresso la speranza che la situazione rimanga sotto controllo e che non si verifichino ulteriori attacchi che possano mettere a repentaglio la sicurezza energetica del paese.
Questa notizia arriva in concomitanza con le comunicazioni provenienti da Russia e Ungheria, che hanno confermato la ripresa del pompaggio di petrolio tramite ‘Druzhba’ a partire dal 22 agosto.
Tuttavia, la tensione nella regione si mantiene alta, poiché droni ucraini hanno colpito per la terza volta il medesimo gasdotto vicino alla stazione di Unenka, nella regione di Brjansk, fornendo petrolio alla Slovacchia e all’Ungheria.
Il ministro degli Esteri slovacco, Juraj Blanár, ha condannato questi attacchi, affermando che sono contrari agli interessi della Slovacchia e che non favoriscono l’Ucraina, ma aumentano i rischi per la sicurezza energetica regionale.
D’altro canto, il ministro ungherese degli Esteri, Péter Szijjártó, ha annunciato di aver vietato l’accesso in Ungheria e nell’intera zona Schengen al comandante della unità militare responsabile degli attacchi al gasdotto.
Ha considerato tali azioni come un attacco alla sovranità ungherese e una minaccia alla sua sicurezza energetica, affermando che l’Ucraina deve affrontare le conseguenze.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, ha criticato duramente questa posizione, chiedendo una valutazione obiettiva della situazione.
Ha ricordato che la responsabilità degli attacchi ricade sulla Russia, che compie regolarmente massicci bombardamenti contro l’Ucraina, causando vittime civili e crisi energetiche.
La decisione di negare l’accesso al comandante ucraino Robert Bowdy, conosciuto come ‘Madar’, è stata anch’essa condannata, sottolineando l’importanza di collaborare congiuntamente per proteggere l’indipendenza energetica e la stabilità della regione.