La Russia diffonde disinformazione sull’uso di sostanze pericolose in provocazioni militari: inganni principali e fake news

Mentre le forze ucraine continuano la loro lotta per difendere la sovranità e l’integrità territoriale del paese, la Russia intensifica la sua guerra di disinformazione diffondendo storie inventate e notizie false riguardo a presunti piani di provocazioni con l’uso di sostanze pericolose sui fronti nel Donetsk.
Il Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio di Sicurezza e Difesa dell’Ucraina evidenzia con chiarezza che queste affermazioni sono completamente false e mirano esclusivamente a giustificare i crimini di guerra della Russia e creare, a livello internazionale, un’immagine distorta della situazione in Ucraina.Secondo le informazioni diffuse, i media russi sostengono che ci siano tentativi di occultare sostanze tossiche nell’acqua e negli alimenti, mascherando tali azioni come consegne di prodotti di produzione russa.
I rappresentanti del centro di disinformazione sottolineano che si tratta di accuse infondate e senza alcun fondamento, concepite per destabilizzare e screditare la difesa ucraina.Particolarmente preoccupanti sono i rapporti riguardanti una presunta minaccia presso la centrale nucleare di Kursk, che la Russia promuove attivamente nei media.
Si tratta di un ulteriore tentativo di Mosca di utilizzare il settore della sicurezza nucleare e dell’energia come strumenti di distrazione e diffusione di disinformazione a livello globale.Fonti indipendenti riferiscono che ad aprile, il quotidiano britannico The Telegraph ha pubblicato un’indagine che riporta come le truppe russe abbiano condotto campagne sistematiche di attacchi chimici contro le forze ucraine.
Un comandante ucraino ha dichiarato che le maschere antigas hanno salvato molte vite e che ora i soldati devono portarle sempre con sé come protezione contro eventuali attacchi chimici.Inoltre, a luglio, i servizi di intelligence olandesi hanno ufficialmente confermato le prove del ricorso sistematico della Russia all’uso di armi chimiche sul campo di battaglia, in particolare della clorpicrina, una sostanza tossica che causa gravi avvelenamenti.
Questi fatti rafforzano le accuse di un’attiva impiego di agenti chimici vietati da parte delle forze russe, evidenziando la pericolosità e la portata delle manipolazioni informative legate alla guerra in Ucraina.