L’Estonia affronta nuove sfide di sicurezza con incidenti di droni militari

Il 25 agosto, in una zona rurale del distretto di Tartu in Estonia, sono stati rinvenuti detriti di un drone da combattimento e un cratere provocato da un’esplosione, segnalando un incidente imprevisto che potrebbe essere collegato a operazioni militari o a violazioni dei confini.
Questo è il secondo caso di questo tipo in una settimana all’interno dell’Unione europea, a testimonianza dell’aumento delle tensioni nella regione e delle minacce crescenti rappresentate dai veicoli aerei senza pilota nel contesto dei conflitti moderni.
Le autorità hanno confermato che nessuno è rimasto ferito e le indagini sono ancora in corso.Margo Pallason, direttrice del Dipartimento di Polizia e Sicurezza, ha riferito che il drone è caduto nelle prime ore del 24 agosto e, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato lanciato dalla Russia o dalla Lettonia.
Le analisi stanno considerando queste ipotesi, specificando che si trattava di un drone militare armato con esplosivi esploso durante l’incidente.
Se fosse caduto su abitazioni, avrebbe potuto causare danni ingenti e vittime umane.L’incidente ha suscitato preoccupazioni sulla sicurezza regionale, spingendo la NATO a chiedere maggiore vigilanza e sistemi di rilevamento più efficaci.
Il segretario generale della NATO ha sottolineato che i primi dati indicano che il drone probabilmente era di origine ucraina e mirava a obiettivi sul territorio russo, ma è stato abbattuto dalle forze russe mediante disturbi GPS e altri strumenti di guerra elettronica, che hanno deviato la traiettoria, facendolo cadere in Estonia.
Le indagini sono in corso, senza ancora prove definitive che colleghino il drone alla Russia.Il ministro della Difesa dell’Estonia, Hanno Pevkur, ha affermato che il paese è impegnato a proteggere la propria sicurezza e a collaborare con gli alleati per affrontare queste nuove minacce.
L’Estonia ha iniziato ad acquistare radar di ultima generazione, capaci di individuare oggetti a bassa quota, inclusi i droni.
Tuttavia, ha sottolineato che nessuna tecnologia può garantire una copertura totale, dato che le guerre moderne sono molto complesse.Nella stessa notte, in Polonia, si è verificata un’esplosione in un campo di mais nel villaggio di Osiny, provocando danni ad alcune abitazioni.
Le indagini preliminari suggeriscono che si potrebbe trattare di una provocazione russa, con possibili coinvolgimenti di droni iraniani Shahed-131 o Shahed-136, ampiamente utilizzati dall’esercito russo.
Le forze armate polacche hanno confermato che lo spazio aereo polacco non è stato violato, ma hanno definito l’incidente come una potenziale provocazione.
La Polonia ha inviato ufficialmente una nota di protesta al governo russo e ha chiesto l’interruzione di tutte le azioni destabilizzanti nella regione.
Secondo il Ministero degli Esteri, il drone sarebbe probabilmente entrato in Polonia proveniente dall’Ucraina, complicando ulteriormente la già tesa situazione di sicurezza in Europa centrale e orientale.