Indagine su vasta frode con mortai e caso di corruzione sfocia in processo giudiziario

Un’organizzazione criminale di vasta portata, coinvolta negli appalti pubblici e nella fornitura di armamenti alle forze armate ucraine, si è finalmente trovata di fronte alla giustizia.
L’Ufficio del Procuratore Generale ha portato a termine un’indagine dettagliata su frodi e abusi legati all’acquisto di armi militari per le forze di difesa ucraine.
Secondo i documenti di accusa, si tratta di un sofisticato schema di frode che ha sottratto allo Stato almeno 1,34 miliardi di hryvnia — il valore stimato di un contratto per 100.000 proiettili di mortaio.
Nonostante il pagamento completo effettuato dal Ministero della Difesa, le indagini hanno rivelato che una parte dell’operazione era stata falsificata e che le armi non erano mai state consegnate sul fronte.
È stato accertato che a questa attività illegale partecipavano ufficiali militari in collaborazione con rappresentanti di una società privata fornitore di armi.
Tutte le azioni erano coordinate in un gruppo organizzato impegnato in attività illegali, secondo le autorità investigative.
Due altre persone, attualmente ricercate, sono state coinvolte in indagini separate.
I documenti di accusa sono stati trasmessi al Tribunale supremo anticorruzione in Ucraina.
Gli imputati sono accusati ai sensi della parte 5 dell’articolo 191 del Codice Penale ucraino, che riguarda il furto di fondi pubblici in grandi quantità.
A questi soggetti potrebbe essere inflitta una pena fino a 12 anni di reclusione.
I pubblici ministeri ricordano che, ai sensi dell’articolo 62 della Costituzione ucraina, ogni persona è da ritenersi innocente fino a prova contraria in un procedimento giudiziario.