Gli Stati Uniti approvano ufficialmente la vendita di oltre 3.000 missili ERAM all’Ucraina — dettagli e prospettive

Chas Pravdy - 24 Agosto 2025 06:21

Nel pieno di negoziati diplomatici e militari tra gli Stati Uniti e l’Ucraina, emergono sempre più notizie sulla fornitura di nuove armi destinate a cambiare le sorti del conflitto sul campo di battaglia.

Secondo il rispettato quotidiano americano The Wall Street Journal, l’amministrazione Trump ha approvato questa settimana un accordo per la consegna all’Ucraina di oltre 3.000 missili avanzati di lunga portata della serie ERAM (Extended Range Attack Munition).

Questa decisione fa parte di un pacchetto di aiuti militari più ampio, che mira a rafforzare la capacità difensiva delle forze ucraine in un contesto di conflitto continuo con le forze russe.

La consegna di queste armi è prevista entro circa sei settimane, anche se i dettagli specifici e le quantità precise vengono tenuti top secret.

Fonti vicine indicano che queste forniture di armamenti sono state ritardate fino agli ultimi giorni delle trattative tra Trump, il leader russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, evidenziando l’elevata sensibilità politica della questione.

L’utilizzo dei missili ERAM, con una gittata variabile tra 240 e 450 km, necessita inoltre dell’approvazione del Pentagono, complicando ulteriormente la loro integrazione nelle forze ucraine.

Gli Stati Uniti, finora, non hanno annunciato pubblicamente piani dettagliati riguardo a questa consegna di tecnologie avanzate, ma altri sistemi di armamento statunitensi, acquistati sempre più frequentemente dai paesi europei, potrebbero contribuire a proteggere l’Ucraina all’interno dei propri confini.

In particolare, si tratta di sistemi di difesa aerea e sistemi missilistici GMLRS con una portata fino a 145 km.

È importante sottolineare che, da diversi mesi, il Pentagono ha evitato di autorizzare l’uso di missili a lunga distanza da parte dell’Ucraina per effettuare attacchi sul territorio russo, dimostrando la cautela di Washington su questo delicato fronte di sicurezza e diplomazia internazionale.

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