La Russia aumenta la produzione di droni d’attacco Shahed: oltre 6.000 unità al mese

Chas Pravdy - 23 Agosto 2025 22:23

Secondo le informazioni divulgate da CNN e citate dall’intelligence militare ucraina, l’industria bellica russa sta potenziando in modo sostanziale la produzione di droni d’attacco di tipo Shahed.

Fonti di intelligence indicano che nelle prossime settimane il paese potrebbe arrivare a un ritmo di produzione superiore a 6.000 droni al mese, segnando una svolta significativa nel rafforzamento delle capacità militari russe.

Il costo di produzione di un singolo drone si è notevolmente ridotto rispetto all’inizio dell’invasione su larga scala.

Nel 2022 Mosca pagava in media circa 200.000 dollari per ogni drone acquistato dall’Iran, mentre entro il 2025, questa cifra si è abbassata a circa 70.000 dollari grazie alla produzione di massa presso gli stabilimenti di Tatarstan, in particolare ad Alabuga.

Le ricerche del Center for Strategic and International Studies (CSIS) stimano che il costo del Shahed-136 possa variare tra i 20.000 e i 50.000 dollari, a seconda della configurazione e delle quantità prodotte.

Paragonando, il costo di un missile intercettore supera i 3 milioni di dollari, il che rende questi droni economici uno strumento strategico per intensificare gli attacchi.

L’espansione della produzione consente alla Russia di aumentare la frequenza degli attacchi contro infrastrutture e città ucraine.

Attualmente, le offensive di massa si ripetono in media ogni otto giorni, rispetto a una volta al mese di qualche anno fa.

L’Ucraina si trova a dover fronteggiare un aumento dei costi di intercettazione e nello stesso tempo sviluppa i propri droni FPV e sistemi di intercettazione per contrastare le offensive di grandi dimensioni.

Secondo le stime dell’intelligence militare ucraina, la Russia prevede di produrre fino a 79.000 droni Shahed nel 2025, rappresentando così una sfida considerevole alle capacità di difesa del paese.

Fonte