La Cina valuta di partecipare a una missione di pace in Ucraina: aspettative e preoccupazioni a Bruxelles

Secondo fonti all’interno dei circoli diplomatici europei e pubblicate dal quotidiano tedesco Welt am Sonntag, la Cina manifesta la volontà di prendere parte a un’operazione di mantenimento della pace in Ucraina, a condizione che vengano rispettate alcune condizioni fondamentali.
I rappresentanti diplomatici confermano che Pechino sarebbe disposto a inviare propri contingenti di peacekeeping solamente nel caso in cui riceva un mandato dall’ONU, criterio considerato essenziale prima di impegnarsi nella missione.
Tale posizione ha generato reazioni miste tra i paesi europei.
Da un lato, il sostegno di alcune nazioni del Sud Globale potrebbe favorire il consenso internazionale per l’istituzione di un contingente di pace in Ucraina.
Dall’altro, ci sono timori che la Cina possa sfruttare del coinvolgimento per attività di spionaggio o adottare una posizione apertamente filo-russa in caso di escalation del conflitto, invece di mantenere una posizione di neutralità.
Le autorità dell’Unione Europea sottolineano che molti stati membri sono riluttanti a concedere un mandato ONU per i peacekeeper a causa di motivazioni politiche interne e di preoccupazioni sulla sicurezza.
Inoltre, secondo alcuni media, durante un incontro del 15 agosto tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente USA Donald Trump, sono state discusse le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, e la Cina è stata menzionata come uno dei paesi che potrebbero offrire tali garanzie.
Tuttavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha espresso scetticismo circa il ruolo della Cina nel garantire la sicurezza.
Contemporaneamente, Bruxelles sta valutando la possibilità di inviare truppe britanniche e francesi in Ucraina come parte di un accordo di pace, con circa dieci paesi pronti a fornire personale militare.