Il Commandante Supremo della NATO: È Prematuro Parlare di Dispiegamento di Truppe Straniere in Ucraina

Il più alto ufficiale militare della NATO, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha dichiarato che al momento è troppo presto per entrare nel merito di piani dettagliati e condizioni riguardanti il possibile dispiegamento di contingenti militari stranieri in Ucraina.
In un’intervista al quotidiano italiano Corriere della Sera, Dragone ha sottolineato che la questione della presenza di truppe straniere nel paese è ancora in fase iniziale di negoziazione, inserita in un più ampio quadro diplomatico riguardante le relazioni con Mosca.
Al momento, la NATO non ha avviato discussioni concrete in merito, e ritenere prematuro entrare nel dettaglio.Secondo Dragone, alcuni paesi membri potrebbero aver sollevato il tema a livello bilaterale, ma non ci sono ancora accordi ampi o coordinati.
La decisione di dispiegare truppe straniere dovrebbe basarsi su garanzie di sicurezza politiche, condivise e accettate da tutte le parti coinvolte.
È fondamentale definire le condizioni e le regole di ingaggio, quale ruolo avranno le truppe – solo sorvegliare o anche difendere – e con quale armamento.
Queste questioni rimangono aperte e necessitano di ulteriori negoziati.Parallelamente, nel contesto delle trattative diplomatiche in corso, si discute anche di un possibile invio di forze britanniche e francesi in Ucraina come parte degli sforzi di pacificazione.
Si stima che circa dieci paesi siano pronti a fornire personale militare per missioni di pace.
Rappresentanti delle forze armate tedesche sottolineano che, per un’efficace operazione di pace, sarà necessario schierare decine di migliaia di soldati a lungo termine, per garantire la sicurezza e sostenere il processo di ricostruzione dell’Ucraina post-bellica.