Conseguenze legali per il crossing illegale di confine da parte dei riservisti durante lo stato di guerra in Ucraina

Con lo stato di guerra e la mobilitazione generale ancora in corso in Ucraina, la cornice normativa relativa al transito dei confini nazionali si è notevolmente inasprita.
Il governo ha adottato misure più severe nei confronti di riservisti e reclute che tentano di attraversare illegalmente i confini, prevedendo nuove sanzioni e possibili imputazioni penali.
Recentemente, il Consiglio dei Ministri ucraino ha presentato un disegno di legge volto ad aumentare considerevolmente le pene per chi cerca di lasciare il paese senza autorizzazione durante la mobilitazione.
L’esperto legale Volodymyr Pyshida, avvocato e dottore in giurisprudenza, ha spiegato a UNIAN quali potrebbero essere le conseguenze per coloro che tentano di attraversare i confini illecitamente.
Secondo lui, tali iniziative legislative potrebbero avere un effetto deterrente, ma non ci si aspetta un calo sostanziale delle tentate fughe.
«Questa proposta arriva con un notevole ritardo; non credo che cambierà radicalmente il numero di persone che cercano di lasciare il paese illegalmente.
Anzi, potrebbe addirittura diventare un ulteriore elemento di deterrenza, poiché la differenza tra essere semplicemente ammoniti o multati e affrontare responsabilità penali è molto significativa», ha osservato.
Inoltre, Pyshida ha sottolineato che, in caso di approvazione del disegno di legge, tutti i riservisti militari all’estero potrebbero essere soggetti a procedimenti penali per violazione della frontiera.
«La maggior parte di loro non intende tornare, e i meccanismi di estradizione in Ucraina non sono ancora pienamente sviluppati.
Le persecuzioni giudiziarie potrebbero assomigliare al caso di Yanukovych, dove le sentenze dei tribunali ucraini hanno complicato notevolmente la sua vita», ha aggiunto.
Per quanto riguarda la capacità del sistema giudiziario di gestire un alto numero di procedimenti, l’esperto ha spiegato che molte indagini sono ancora in fase di pre-trial e non tutte arriveranno a processo.
«Alcune saranno archiviate per mancanza di prove o per altri motivi.
In generale, queste misure non influenzeranno significativamente il carico di lavoro dei tribunali», ha concluso.
In precedenza, l’avvocata Maria Hanina aveva specificato se il personale con esenzione può viaggiare all’estero durante lo stato di guerra.