Attacco russo allo stabilimento Flex a Mukachevo: i vigili del fuoco hanno spento l’incendio dopo tre giorni di interventi costanti

A tre giorni dall’attacco delle forze militari russe alla fabbrica Flex situata a Mukachevo, nella regione della Transcarpazia, le autorità di emergenza ucraine continuano i loro sforzi per contenere le conseguenze di questo devastante evento.
Il 21 agosto, a seguito dell’attacco, si è sviluppato un incendio di vaste proporzioni, che ha interessato un’area di oltre settemila metri quadrati.
Solo dopo tre giorni di interventi incessanti, i vigili del fuoco sono riusciti a domare completamente l’incendio, riferisce il canale ufficiale Telegram del Servizio di Emergenza statale ucraino.
Attualmente, gli esperti stanno lavorando per rimuovere i detriti e mettere in atto misure preventive contro possibili riaccensioni, tra cui lo smantellamento delle strutture danneggiate.
Per gestire questa emergenza, sono stati impiegati quattro mezzi specializzati e 13 soccorritori.
Secondo il Ministero della Difesa, 23 lavoratori sono rimasti feriti durante l’attacco.
È importante sottolineare che in precedenza il Ministero degli Esteri ucraino aveva dichiarato che un missile russo aveva colpito un’azienda statunitense di elettronica situata all’interno dello stabilimento.
La vicenda ha suscitato tensioni a livello internazionale, specialmente dopo che il presidente ungherese aveva inizialmente frainteso la natura dell’attacco e lo aveva attribuito alla Russia, poi rettificando le sue dichiarazioni.
Inoltre, il presidente della Camera di Commercio americana in Ucraina, Andriy Gunder, ha chiesto al governo degli Stati Uniti di sostenere le imprese ucraine e di opporsi alla campagna di distruzione avviata da Vladimir Putin, sottolineando l’importanza di proteggere gli investimenti stranieri nel paese.