I prezzi del petrolio tornano a salire: nuove possibili sanzioni USA contro la Russia e il loro impatto sul mercato globale

Dopo una settimana di fluttuazioni, i mercati petroliferi mondiali registrano nuovamente un trend al rialzo, suscitando preoccupazione tra gli operatori e gli analisti del settore.
La principale ragione di questa crescita è legata ai rischi geopolitici emergenti, in particolare alla possibilità che gli Stati Uniti introducano nuove sanzioni economiche contro la Federazione Russa.
Gli operatori delle risorse energetiche internazionali non escludono l’adozione di restrizioni aggiuntive che potrebbero mettere a dura prova il Cremlino dal punto di vista finanziario, e per questo motivo incorporano nelle loro valutazioni un premio di rischio.Al momento, venerdì mattina, il prezzo del Brent, riferimento principale, si attesta a 67,55 dollari al barile, mentre il WTI si colloca a 63,42 dollari.
Entrambi i contratti hanno visto un aumento nel corso della settimana, con il Brent che ha guadagnato circa il 2,7%, e il WTI l’1,1%, secondo quanto riportato da Reuters.
Questa dinamica è influenzata non solo dall’incertezza politica, ma anche da fattori economici interni.
Gli operatori hanno ormai abbandonato lo scenario di una rapida conclusione del conflitto Russia-Ucraina mediato dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Gli analisti di ING evidenziano che la difficoltà di organizzare un vertice tra Putin e Zelensky, a causa della mancanza di garanzie di sicurezza per l’Ucraina, aumenta i rischi per il mercato energetico globale.Inoltre, un ulteriore sostegno ai prezzi deriva dalla riduzione più significativa del previsto delle riserve di petrolio negli Stati Uniti, che ha attirato l’attenzione degli investitori, già ora vigili nel seguire il simposio di Jackson Hole e il discorso di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, che potrebbe fornire indicazioni su una possibile riduzione dei tassi di interesse a settembre.
Tali misure potrebbero stimolare l’attività economica e incrementare la domanda di petrolio.
In sintesi, aspetti geopolitici ed economici si intrecciano creando un quadro complesso che continuerà a influenzare la volatilità dei prezzi del petrolio nei prossimi mesi, con un’attenzione particolare alle evoluzioni diplomatiche internazionali e alle decisioni monetarie delle principali banche centrali.