Forze ucraine e alleate internazionali elaborano proposte congiunte per porre fine alla guerra e garantire una pace duratura in Europa
In un contesto di assidua attività diplomatica e coordinamento militare tra alcune delle principali nazioni del mondo, più paesi di rilievo sono riusciti a concordare approcci e proposte per finalizzare le trattative volte a terminare il conflitto tra Russia e Ucraina, e per creare un sistema di sicurezza stabile nel continente europeo.
Dopo le riunioni che si sono svolte il 19 e 20 agosto, i comandanti dei vertici militari di diversi paesi hanno messo a punto le proprie strategie e piani militari, che ora verranno trasmessi ai consulenti di sicurezza nazionale per essere integrati nel processo diplomatico.
La coordinazione e la pianificazione strategica continueranno in modo sinergico, in funzione dell’andamento delle negoziazioni e delle evoluzioni sul campo.Alla consultazione hanno partecipato i capi militari di Finlandia, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Ucraina, oltre al comandante supremo delle forze NATO in Europa, il Generale Alexis Grinka.
Il comandante in capo ucraino, Oleksandr Syrskyi, si è collegato via videoconferenza, sottolineando che grazie all’unità e al supporto politico degli alleati si può raggiungere una pace concreta e garantire la sicurezza dell’Ucraina e dell’intero continente.
Inoltre, già il 17 agosto, i co-presidenti della ‘Coalizione dei Volenterosi’—il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Kira Starmer—hanno dichiarato pronta la loro disponibilità a dispiegare forze di sostegno subito dopo la cessazione delle ostilità.
A Londra è stato anche chiarito che nelle prossime settimane si svolgeranno incontri con rappresentanti statunitensi per rafforzare i piani di sicurezza.
Il presidente Zelensky ha comunicato che ogni giorno proseguono negoziati diplomatici volti a rafforzare le garanzie di sicurezza, sottolineando che solo con sforzi coordinati a livello internazionale si potrà arrivare a una pace duratura e a una stabilità stabile nella regione.