Trump si ritira dalle negoziazioni dirette tra Ucraina e Russia: nuove strategie e decisioni inaspettate

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fatto un passo sorprendente nel campo diplomatico annunciando il suo temporaneo ritiro dalla partecipazione attiva nelle negoziazioni tra l’Ucraina e la Russia.
Secondo fonti recenti pubblicate dal quotidiano The Guardian, Trump ha deciso di allontanarsi dal ruolo di mediatore, lasciando che siano Kiev e Mosca a organizzare direttamente incontri di alto livello.
Le autorità della sua amministrazione hanno confermato che Trump ha intenzione di partecipare a queste trattative in un secondo momento, all’interno di un formato tripartito, dopo che le due parti avranno appositamente incontrato e valutato le proprie posizioni.
Questa mossa provoca numerose domande riguardanti le prospettive future degli sforzi diplomatici e indica che gli Stati Uniti attualmente adottano una strategia di “attesa prudente”, riservandosi la possibilità di intervenire più attivamente in una fase successiva.
Trump ha anche dichiarato che preferisce osservare come evolverà la situazione senza organizzare incontri preliminari tra Putin e Zelensky, enfatizzando la sua volontà di attendere gli sviluppi senza intervenire immediatamente.
La sua scelta di non spingere i leader alla trattativa diretta deriva dal fatto che ha recentemente riconosciuto quanto sia complesso risolvere la guerra in Ucraina, una sfida molto più difficile di quanto avesse anticipato durante la campagna elettorale, quando affermava di poterla risolvere in 24 ore.
Le fonti vicine alla Casa Bianca descrivono questa strategia come un “stato di attesa strategica”, cauta e ponderata, in cui Washington spera di ricevere segnali di disponibilità da Kiev e Mosca per avviare un dialogo diretto.
Nel frattempo, l’amministrazione continua i contatti diplomatici con entrambe le parti nel tentativo di fermare le ostilità e trovare una soluzione politica, anche se al momento non ci sono piani concreti per un vertice di alto livello.
Trump ha inoltre annunciato di preparare incontri futuri tra Zelensky e Putin, e ha intrattenuto lunghe conversazioni telefoniche con entrambi, senza tuttavia ottenere risultati tangibili.
Il Segretario generale NATO, Mark Rutte, ha suggerito che un incontro potrebbe avvenire entro due settimane, anche se l’esperienza passata indica che Putin ha spesso rifiutato contatti diretti con Zelensky.
In definitiva, la strategia attuale di Trump appare come una combinazione di pazienza tattica e un’attenta valutazione della disponibilità delle parti, mantenendo una posizione diplomatica attiva, ma senza intervenire precipitosamente.