L’Europa invita gli Stati Uniti a dispiegare caccia in Romania per rafforzare la sicurezza dell’Ucraina e scoraggiare la Russia

Chas Pravdy - 21 Agosto 2025 01:04

I paesi europei hanno espresso la volontà di potenziare le capacità di difesa nella regione, sollecitando gli Stati Uniti a dispiegare i loro avanzati caccia, tra cui gli F-35, in Romania.

Questa iniziativa fa parte di una strategia più ampia volta a garantire stabilità e sicurezza in un contesto di minacce russe e a sostenere l’Ucraina nel conflitto attuale.

La NATO sta costruendo in Romania la più grande base aerea d’Europa, che diventerà un punto nevralgico per dissuadere possibili reinvasioni russe.

Nel frattempo, a Washington, in un incontro con i leader europei e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti statunitensi hanno confermato la disponibilità a fornire un ‘supporto aereo’ all’Ucraina, pur rifiutando l’invio di truppe di terra.

Il generale Daniel C.

Hood, capo dello Stato maggiore congiunto statunitense, ha convocato alti ufficiali di Regno Unito, Germania, Francia, Finlandia e Italia per coordinare garanzie di sicurezza e futura collaborazione.

La NATO già effettua pattuglie aeree sul Mar Nero dalla base di Mihail Kogălniceanu in Romania, storicamente usata come centro logistico per le operazioni in Iraq e ora probabilmente sede di dispiegamento dei caccia americani.

Oltre al dispiegamento di aerei da combattimento, i paesi europei cercano garanzie di accesso continuo ai sistemi satellitari statunitensi come GPS e intelligence.

Richiedono anche la consegna di sistemi missilistici Patriot e Nasams per contrastare gli attacchi russi e cercano il permesso di voli di ricognizione sul Mar Nero, inclusi gli aerei Boeing Rivet Joint, che richiedono l’approvazione americana.

Come parte di una coalizione di alleati volontari, il Regno Unito propone di dispiegare caccia Typhoon nell’Europa occidentale e di organizzare una brigata di 3.000-5.000 soldati per l’addestramento delle forze ucraine.

Francia, Canada e Australia stanno valutando l’invio di truppe nella parte occidentale dell’Ucraina.

Tuttavia, la Russia si oppone fermamente alla presenza di truppe occidentali in Ucraina, sostenendo che Mosca e Pechino dovrebbero avere il diritto di veto sulle aiuto militare occidentale a Kiev.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha recentemente affermato che Russia e Cina devono disporre del diritto di veto su tali aiuti, definendo le discussioni NATO sulle garanzie di sicurezza come una ‘strada senza via d’uscita’.

Ha sottolineato che le garanzie di sicurezza discusse tra Russia e Ucraina nel 2022 a Istanbul rappresentano un buon esempio di proposte che Mosca potrebbe approvare.

Inoltre, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU — Cina, Russia, USA, Regno Unito e Francia — possiedono il diritto di veto che potrebbe bloccare qualsiasi sostegno militare all’Ucraina, complicando gli sforzi diplomatici.

Lavrov ha evitato dettagli sugli eventuali incontri tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, ma ha indicato che Putin sta considerando di alzare il livello delle delegazioni nelle negoziazioni in corso per trovare una via d’uscita.

La tensione geopolitica rimane elevata, e la comunità internazionale attende decisioni decisive mentre il conflitto in Ucraina continua ad intensificarsi e la situazione si complica sempre di più.

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