Eurovision 2026: Data e location ufficiali annunciate per Vienna, Austria

Chas Pravdy - 21 Agosto 2025 12:36

Segnando un nuovo capitolo nella storia di uno dei concorsi musicali più prestigiosi del mondo, gli organizzatori hanno ufficialmente annunciato che la 70ª edizione dell’Eurovision si terrà a Vienna, in Austria.

Secondo le informazioni diffuse dal rinomato quotidiano britannico The Guardian, l’evento principale è programmato per il 16 maggio 2026.

La competizione si svolgerà presso la Wiener Stadthalle, la più grande arena coperta dell’Austria, in grado di accogliere fino a 16.000 spettatori.

Prima della finale, si terranno le semifinali il 12 e 14 maggio, per selezionare i finalisti dell’evento principale.

Questa sarà la terza volta che Vienna ospita l’Eurovision, dopo le edizioni del 1967 e del 2015, quest’ultima occasione che ha rappresentato il 60° anniversario del festival.

Gli organizzatori hanno motivato la scelta con la forte infrastruttura della città, la sua posizione strategica nel cuore dell’Europa e la consolidata esperienza nell’organizzazione di eventi internazionali di grande portata.

Vienna si presenta così come una sede ideale per questa celebrazione musicale, in grado di accogliere delegazioni, artisti e fan da tutto il mondo.

Il sindaco di Vienna, Michael Ludwig, ha espresso orgoglio ed entusiasmo per ospitare nuovamente questo evento mondiale, assicurando che le autorità locali sono pronte ad offrire un festival memorabile.

La European Broadcasting Union (EBU) e l’emittente pubblica austriaca ORF sottolineano che la loro scelta conferma il ruolo di Vienna come una delle città più adatte per ospitare grandi eventi culturali e musicali.

I preparativi sono già in corso, e Vienna aspetta con impazienza la prossima edizione, pronta a mostrare al mondo questa spettacolare festa sotto il tema “Uniti dalla Musica”.

Tuttavia, l’Eurovision 2026 ha anche acceso discussioni politiche e sociali.

Paesi come Italia e Germania hanno minacciato di boicottare l’evento qualora Israele fosse escluso dalla partecipazione.

La Slovenia, invece, ha dichiarato che potrebbe ritirarsi se le fosse consentito di partecipare.

La Spagna ha invece chiesto all’EBU di imporre sanzioni simili a quelle applicate alla Russia nel 2022, per motivi politici.

La controversia si è intensificata quando il cantante olandese J.J., dopo aver vinto, ha proposto di escludere Israele dai futuri festival — un commento che ha suscitato dure critiche in Austria, dove il paese mantiene tradizionalmente buoni rapporti con Israele.

J.J.

in seguito si è scusato, spiegando che le sue parole erano state fraintese.

Inoltre, il concorso a Vienna non è stato esente da critiche interne.

La destra ultraconservatrice del Partito della Libertà ha definito il festival come uno show “woke e LGBTQ”, criticando anche i costi elevati di circa 40 milioni di dollari, come nel recente evento di Basilea.

La presenza di partecipanti con legami con la Russia — anche se Mosca è ufficialmente esclusa — ha ulteriormente alimentato tensioni.

Delegazioni da Irlanda, Austria, Armenia, Georgia, Estonia e Svezia hanno tutti almeno un collegamento con la Russia, tramite collaborazioni artistiche o sostegno a politiche pro-russe, complicando ulteriormente il quadro politico dell’evento.

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