Tusk si oppone ai negoziati tra Zelensky e Putin a Budapest: ricordo storico e segnali politici

Il Primo ministro polacco, Donald Tusk, ha espresso fermamente la propria opposizione all’organizzazione di incontri diplomatici diretti tra i presidenti di Ucraina e Russia nella capitale ungherese, Budapest.
Sulla sua pagina sui social network X (ex Twitter), ha ricordato un esempio storico — il Memorandum di Budapest del 1994, firmato in questa città, che garantiva l’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio del suo disarmo nucleare.
Tusk ha sottolineato che trentuno anni fa, i leader mondiali avevano promesso di proteggere l’Ucraina e di rispettare le sue frontiere, ma decenni dopo, i conflitti e la guerra continuano.
Allo stesso tempo, ha espresso preoccupazione che le negoziazioni attuali possano ripetere un errore storico: “Forse sono superstizioso, ma questa volta cercherei un’altra località”, ha commentato, suggerendo rischi potenziali per l’Ucraina.
Nonostante queste richieste, i media riferiscono che potrà svolgersi tra due settimane un incontro tra Zelensky e Putin in Ungheria.
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto che il summit si tenga a Ginevra.
La Svizzera ha confermato la propria disponibilità a concedere immunità a Putin da procedimenti penali, qualora accetti di incontrare Zelensky, mentre alcune fonti indicano che il leader del Kremlino aveva proposto di incontrarsi a Mosca, ma questa idea è stata rapidamente respinta per motivi diplomatici e politici.